2016

SAGA Golden Age Corona Gorda

SAGA-Golden-Age
SAGA Golden Age Corona Gorda
Rep-Dominicana

Rep. Dominicana

MEDIUM-FULL body

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio

Costo medio**

**medio: da 7 a 10€

Ring Gauge 46

RING GAUGE 46

Complessità Media

Complessità Media

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 5 1/2″ / 140 mm

Anatomia

Fascia Corojo 2006 Dominicano
Sottofascia San Vicente Dominicano
Ripieno Cuban Seed Dominicani

 

Valutazione

MOLTO BUONO

MOLTO BUONO

La fumata

Per la prima volta nella mia vita ho utilizzato una macchina del tempo. Mi sono sentito come Marty McFly in Ritorno al futuro, solo che non sono più un sedicenne ne posseggo la mitica DeLorean ultra modificata.

La mia macchina del tempo ha forme più semplici ed è fatta di tabacco, si chiama SAGA Golden Age e a detta del produttore racconta oltre alle storiche tradizioni tabacalere della famiglia Reyes, anche le fumate di un’epoca passata o come dicono loro alla Hemingway.

Figata. Urca, urca, tirulero… oggi splende il sol…

Quando mai mi ricapiterà di fare un viaggio nel tempo? Poi adoro i sigari old-style, strutturati per dare tutto senza fronzoli, orpelli e pippe sull’evoluzione. Gusto a manetta dall’inizio alla fine. Occorre altro? Per me no grazie.

Faccio un preambolo però perchè sono quasi certo che molti di voi non conoscono la De Los Reyes Cigars (Corporación Cigar Export S.R.L. o CCE), quindi ecco qualche perla di cultura spicciola.

La famiglia ha una lunga storia nel mondo del tabacco e risale a oltre 150 anni fa, oggi l’azienda di famiglia è gestita da Augusto Reyes e da sua figlia Nirka Reyes (6a generazione Reyes) nella Repubblica Dominicana e nel loro portafoglio compaiono i SAGA ovviamente, i Don Julio e le linee produttive realizzate per Debonaire e Patoro.

Purtroppo le mie conoscenze di questa realtà produttiva Dominicana si fermano qui. Non ho mai avuto occasione di fumare i loro prodotti (SAGA a parte) ma so che riscuotono lusinghieri successi oltre oceano, specialmente i Don Julio. Ma torniamo al sigaro in questione.

Le premesse per un viaggio a ritroso nel tempo ci sono tutte, al piede la famosa “tetta di mucca” (stallatico, terra, pelle) regna sovrana anche se nelle prime tirate a crudo non è che arrivi granchè. Poco male, accelleratore a tavoletta ed ecco la mia DeLorean sfrecciare a gran velocità.

Il passato che mi si paventa innanzi ha un mix strano di note di legno, spezie, una punta di ciliegia e tanto pepe bianco. La particolarità è che le sfumature dolci della ciliegia controbilanciano perfettamente la punta amaricante delle note di legno, in una sorta di equilibrio dalla stabilità incerta.

Nulla di eccezionalmente complesso ne articolato al momento, ma di fatto gradevole anche se non saprei dire se sto ritornando alla “golden age”, alle fumate alla Hemingway ma del resto in quel periodo non ero nemmeno nato!

Quello che posso dire è che nella base predominante di legno rispecchia i sigari Dominicani del passato (venivano fatti così pare) ma trovo abbia un piacevole tocco di modernità grazie alle spezie, alla dolcezza di ciliegia e alla tonicità pepata sicuramente più allineata ai tempi moderni.

Il mio viaggetto con la DeLorean procede tranquillo su questa falsa riga, con l’aggiunta a tratti di sfumature più animali, di pelle.
Nella parte centrale diventa più classico, stile Davidoff vecchia scuola per intenderci, con ancora legno predominante ma con una vena affumicata ed erbacea avvertibile mentre in sottofondo si adagia il resto speziato. In compenso la fumata diviene molto cremosa e comincio a divertirmi sul serio.

Mi sento un tantino Hemingway in questo momento, a pescare su una barca d’altura con il sigaro in bocca sorseggiando Margarita. Lo so lavoro di fantasia ma dovete ammettere che fa molto figo!

Ora si tonifica decisamente ed in questo si stacca da un passato in cui certe intensità di corpo non erano proprio contemplate. Meglio così.

La crescita di intensità va di pari passo con la ripresa di corpo delle spezie e della dolcezza, ma non riescono mai del tutto a spodestare l’onnipresente legno ne cambiano di fatto la fumata. Il pepe man mano che il sigaro si consuma si affievolisce quasi del tutto, e se ne avverte la presenza solo sporadicamente ed in retroinalazione.

Il mio giringiro con la DeLorean fumosa volge al termine e la parte finale della fumata clona gran parte delle caratteristiche di quella centrale, eccetto il fatto di ritrovarsi nel regno insindacabile delle spezie a cui si aggiungono una vena quasi biscottata ed una nota di cannella.

Per certi versi mi ricorda i biscotti IKEA.

Alle volte una punta amaricante disturba però più del dovuto, minando la piacevolezza globale.

SAGA Golden Age Corona Gorda

AUTORE

Andrea Zambiasi

ALTRI SIGARI DI