

Nicaragua

Intensità MEDIUM-FULL

Costo alto**
**alto: oltre i 15€

RING GAUGE 54

Complessità Medio Alta

Fumata di lunga durata*
*lunga: oltre 90 min
Lunghezza
- 6 1/2″ / 162 mm
Anatomia
Fascia | Nicaragua Criollo ’98 |
Sottofascia | Nicaragua Criollo ’98 |
Ripieno | Nicaragua Criollo ’98 |

Valutazione

Eccellente
La fumata
Plasencia Alma Series
Considerati i Re Mida dei sigari, per decadi la famiglia Plasencia ha prodotto innumerevoli linee di sigari per tantissimi produttori nelle sue manifatture in Honduras e Nicaragua, tra i nomi illustri compaiono Rocky Patel, Altadis U.S.A., Global Premium, Alec Bradley e Quesada giusto per nominarne alcuni. Poi la svolta epocale, Nestor Andrés Plasencia e suo padre decidono di imboccare una nuova direzione e produrre seriamente delle linee di sigari premium loro, curandone anche la distribuzione. Viene fondata l’azienda di distribuzione chiamata Plasencia 1865, nel cui nome compare un anno specifico… l’anno in cui i Plasencia cominciarono a coltivare tabacco a Cuba.
Parte del progetto prevede anche la creazione di 5 linee super premium sotto il cappello di “Alma Series” (Alma in spagnolo significa anima), così nel 2016 arriva la prima linea denominata Alma Fuerte che è composta da tre formati: Nèstor IV, Sixsto II e Generaciòn V. Tutti sono dei puro Nicaragua e sono i più forti e cari della serie. Successivamente arrivano gli Alma del Campo, altra linea puro Nicaragua e realizzati esclusivamente con tabacchi provenienti dalle piantagioni di proprietà della famiglia. Altra particolarità di questa linea è il packaging (box) che prevede un coperchio che è a tutti gli effetti un posacenere.
Nei prossimi anni arriveranno gli Alma del Rio, gli Alma del Fuego e gli Alma del Cielo che chiuderanno il ciclo progettuale.
Sniff-O-Rama
Non intendo dilungarmi sulle connotazioni olfattive a crudo, se non per affermare che danno l’esatta percezione della qualità dei tabacchi utilizzati. Infatti al piede del sigaro intense note di stallatico, pelle e polvere di cacao rendono pienamente l’idea che siamo al cospetto di un signo sigaro. Nelle prime boccate a crudo deliziose note biscottate e di anice deliziano il palato ad un livello sorprendente.
Basta! Non aggiungo altro, è tempo di accenderlo.
Puff-O-Rama
La partenza di questo Plasencia Alma del Campo è decisa e elegantissima, con una discreta e avvertibile dose di pepe molto stuzzicante in retroinalazione o come dice il buon Giuseppe: “pepe viperino”. Questo pepe va a braccetto, in una sorta di gemellaggio perfetto, con la dolcezza fruttata e speziata portata dal fumo. Trovo sia già tremendamente affascinante, e decisamente più intrigante a mio parere degli Alma Fuerte. Non abbiatene a male.
Costruisce un’espressività davvero cristallina e definita nelle sue diverse componenti aromatiche, fatto questo che non lo rende al momento complesso ma di indubbio piacere palatale. Dopo ogni esalazione mi soffermo a lungo sulle sensazioni generate dal fumo in bocca, una stimolazione di gran classe che permane a lungo e prolunga il piacere.
Sono in uno stato di totale relax in compagnia del buon Giuseppe Stucchi. Ho la panza gonfia per la pantagruelica cena a base di costata di brontosauro, viste le esagerate dimensioni della stessa, e sono affaticato ma il sigaro sembra reggere anche questo dopo cena catturando la mia attenzione. Mi basta poco per essere un’uomo felice, una bella cena e un buon sigaro e qui siamo a cavallo! Tempo di prestare attenzione al sigaro.
Ora la dolcezza acquista una discreta sfumatura biscottata e di nocciola, mentre il fumo acquista delle mirabili sfumature floreali. Poesia pura, opera lirica di alto livello ma se invece amate i concerti metallari e il chiasso avete sbagliato sigaro, fatevene una ragione perché non lo meritate.
La coccola biscottata e fruttata continua a deliziare il palato ma mi scopro a soffermarmi sempre più frequentemente sulla retroinalazione per godere della sua elegante stimolazione nasale. Il tutto è al momento condito da sfumature quasi cioccolatose. Plasencia Alma del Campo ti voglio davvero un gran bene!
Risulta morbido, elegante, vellutato, un sigaro questo Travesía di indubbio alto lignaggio che a mio avviso rende perfettamente l’idea di come debba essere fatto un sigaro di classe. Provare per credere e se lo avete già fatto ma non condividete la mia opinione… beh, il mondo è bello perchè è vario ma nel vostro caso vi assicuro che i recettori olfattivi non vi servono a un cacchio di niente. Cauterizzatevi il naso.
La parte centrale segna l’ingresso di una componente speziata avvertibile, con in sottofondo nocciola e buon caffè amaro che contribuisce a completare la fumata. Nel fumo avverto note di legno nobile che fatico però a individuare. Cresce anche in intensità di corpo ma il sigaro non perde mai il suo equilibrio.
Devo sinceramente sforzarmi di non prendere boccate una in fila all’altra, perchè rischierei di rovinare irreparabilmente questa meraviglia. Mi accontento di trattenere a lungo il fumo in bocca e una volta esalato lascia un retrogusto al sapore di cioccolato spettacolare. Voglio essere sincero, questo blend mi sta davvero intrigando ed è un vero peccato che debba distrarmi per annotare le impressioni di fumata. Del resto mi tocca, altrimenti chi la scrive la recensione?
All’aumentare del cilindro di cenere l’Alma del Campo diventa ancora più pastoso, amalgamato, complesso e anche sottile nel comparto spezie. Avverto decisamente del caffè in sottofondo assieme a caramello e una punta di qualcosa che a me ricorda l’origano, sapori amaricanti che emergono in bocca dopo ogni esalazione. Non sono però per nulla fastidiosi e il fumo alla fin fine lascia la bocca pulita e con una giusta salivazione.
Potrei liquidare qui la recensione e godermi in santa pace il resto del sigaro, tanto siamo nella piena eccellenza e reputo che nulla possa inficiare questa valutazione. Però non posso esimermi dal raccontare anche la parte finale della fumata, quindi tengo banco e continuo ad annotare sul mio smartphone. Santa tecnologia, alle volte ti semplifica davvero la vita.
Piano piano le spezie e il caffè prendono il sopravvento, ma è una transizione morbida e fluida, priva di spigolature o dissonanze (termine che piace tanto a Giuseppe). Un passaggio graduale che mi accompagna con estrema eleganza verso un finale che si preannuncia godurioso e intenso. Nutrivo dei dubbi in tal senso? Naaaaaaaaaaaaaaaaa.
La componente amaricante si acuisce al pari dell’intensità e il sigaro si riequilibra su queste connotazioni ma note di crème brulée decise trasformano il sigaro, non in peggio o in meglio… semplicemente lo trasformano. Rispetto agli inizi siamo su un altro pianeta, lontano milioni di anni luce da quello della partenza di cui però ne conserva il pregio maggiore. Qual’è? Una perfetta fusione tra intensità e armonia, pregio questo che aiuta a chiudere degnamente una fumata di gran classe.