2017

PDR 1878 Capa Oscura Toro

PDR-1878-Capa-Oscura-Toro
Rep-Dominicana

Rep. Dominicana

MEDIUM-FULL body

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio

Costo medio**

**medio: da 7 a 10€

Ring Gauge 52

RING GAUGE 52

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 6″ / 152 mm

Anatomia

Fascia  Ecuador Sun Grown Habano Oscuro
Sottofascia Habano Dominicano
Ripieno Corojo ’99 & Criollo ’98 Dominicano

 

Valutazione

WOW FACTOR

Wow Factor

La fumata

Il mondo dei sigari è una galassia immensa come la via lattea, ed ogni puntino luminoso, ogni stella è un diverso sigaro. Anche fumando a velocità WARP occorrerebbero 6 vite e 12 reincarnazioni solo per farsi un’idea approssimativa del ben di Dio che viene prodotto e commercializzato. Ma non è l’unica difficoltà.

Da neofita ogni sigaro acceso suscita emozioni intense. Non importa quale sia o che qualità possegga, vi sarà sempre qualcosa che stupisce, che accende la meraviglia come accade ad un bambino in un immenso negozio di dolci e caramelle. Ci ritroviamo con lo stesso sguardo bramoso, languido e con la bava alla bocca, ed è proprio questo trasporto emozionale l’aspetto a mio avviso più bello di questa passione. Poi purtroppo diminuisce.

Sigaro dopo sigaro l’immensità si riduce come una stella che implode. Non possiamo farci nulla, è insito nell’animo umano. Più proviamo, più sperimentiamo più diveniamo selettivi sulla bontà dei prodotti, e le emozioni sono ovviamente le prime a risentirne così come il nostro fanciullesco trasporto. Dopo decadi saranno realmente pochi quelli in grado di sorprenderci, ve lo dico per esperienza, ma fortunatamente esistono.

Sono sigari che si rivelano sempre spettacolarmente buoni, emozionanti e in grado di stupirmi ogni volta che li accendo. Uno di questi è senza ombra di dubbio il PDR 1878 Capa Oscura Reserva Dominicana. Il formato non ha nemmeno importanza, sono tutti ottimi a prescindere.

Boooom, l’ho sparata grossa? No, non lo credo.

Dopo aver fumato la scurissima gemma Dominicana PDR 1878 Capa Oscura Robusto, ne ero rimasto ammaliato ed il Toro mi ha riconfermato la sua bontà. Del resto come non restare sedotto da un sigaro che ha nelle nuance dolci e fruttate, nella morbidezza e nell’eleganza le sue migliori qualità? Io me ne sono innamorato.

Con pochissimo sforzo convinco il mio fido compagno di fumata, Giuseppe Stucchi, a fumare il Toro per la recensione. Lo desideravo ardentemente e non potevo aspettare ancora.

Per inciso io e Giuseppe siamo veramente una coppia di “maramaldi”, due bambini in corpi da adulto appassionati di sigari. Convincere me o lui a provare un sigaro è come convincere un bambino ad assaggiare un barattolo di marmellata. Non fai in tempo a dire: Assagg… che ha già i lati della bocca sporchi!

Dopo una lauta cena ci accomodiamo nel “Fumoir” di Giuseppe e ci prepariamo per la fumata di questi meravigliosi PDR 1878 Capa Oscura.

Pre-accensione emanano suadenti note floreali e di menta, contornate da una stimolazione pepata goduriosa. Non indugio oltre e accendo il piede del sigaro. Faccio qualche boccata e un sorriso ebete mi si stampa in volto.

Con la coda dell’occhio controllo Giuseppe che armeggia con l’accendino. Non proferisco parola, aspetto che faccia le prime boccate. Lo vedo esalare le prime nuvole di fumo e attendo, dopo qualche attimo gira il sigaro, lo guarda e esclama: porca boia quanto è dolce!

Scoppiamo a ridere, ho avuto la stessa identica sensazione. Accendere questo sigaro significa proiettarsi immediatamente in un universo ammaliante di spezie dolci e di frutta candita, ma anche di cacao, terra umida e legno resinoso in sottofondo. Ma è la dolcezza da paura che sorprende chi fuma.

Costruendo la sua espressività arriva la frutta secca e la componente pepata, decisa, lavora meravigliosamente al naso corroborata anche da note tostate di caldarrosta. Note di terra e pelle divengono sempre più marcate man mano che aumenta il braciere.

Non è un sigaro come gli altri, anzi non è un sigaro, è l’abbraccio amorevole di un figlio, appassionato e di una delicatezza infinita. Una sensazione che vi assicuro merita di essere provata.

La fumata si fa sempre più densa, quasi masticabile, dolce e morbida e la dolcezza degli inizi sembra cambiare dalla frutta candita alla frutta secca. Straordinario e possiede una struttura speziata davvero complessa, amalgamata e anche difficile da delineare nel dettaglio.

Eleganza e morbidezza sono sicuramente due delle qualità che possiede, ma questo sigaro va ben oltre. Estasi pura su un oceano di dolcezza speziata e di wafer alla nocciola e quando percepisco anche note di anice e cioccolato mi rendo conto di assaporare un misto di pasticceria.

Un’opera d’arte! Con questi tabacchi se non riuscite ad apprezzare un simile sigaro è meglio smettere di fumare, non fa per voi. Essere avvolti dal suo voluttuoso fumo è un piacere primordiale, una stimolazione in grado di risvegliare anche i sensi più sopiti.

La parte centrale è indubbiamente il regno delle favolose spezie a cui si aggiunge un tocco di mandorla, di vaniglia e una sfumatura agrumata. Ma è anche una danza elegante e perenne fra dolcezza e spezie, che sembrano volersi contendere la passerella in fumata. La componente pepata è nulla in bocca ma presente nel naso senza mai avvicinarsi alla soglia del fastidio.

Lentamente il PDR 1878 Capa Oscura Toro vira verso note intense di pane di segale, cioccolato e caffè cremoso che si contrappongono magistralmente ad altrettanto intense note torbate le quali, influenzate dalle spezie, regalano un effetto whiskey in sottofondo davvero notevole.

Tutto è in perenne movimento, una danza infinita, un gioco in cui perdersi e perdere la cognizione del tempo, cullati da un fumo pieno di mille fragranze profumatissime.

Quando non resta poi molto da fumare il pepe scompare quasi del tutto e sul palato rimane una nota dominante di gustosissima crema al caffè. Lussuoso, vellutato, opulento e senza sbavature e come non bastasse mi saluta con un guizzo di dolcezza, su inedite note di vaniglia e marshmallow.

Lo ripeto, se non riuscite ad apprezzare questo sigaro smettete di fumare perchè i vostri recettori sensoriali sono irrimediabilmente danneggiati. Siete per caso stati in vacanza a Chernobyl?

AUTORE

Andrea Zambiasi

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