

Nicaragua

Intensità MEDIUM

Costo medio**
**medio: da 7 a 10€

RING GAUGE 64

Complessità Media

Fumata di lunga durata*
*lunga: oltre 90 min
Lunghezza
- 6 1/2″ / 165 mm
Anatomia
Fascia | Ecuador Sumatra |
Sottofascia | Nicaragua |
Ripieno | Nicaragua |

Valutazione

MOLTO BUONO
La fumata
MA CHI è COSTUI?
Una delle ultime introduzioni di Ashton nel comparto Nicaraguense che ha nella My Father il suo polo produttivo, sostituiscono i Seleccion Del Sol vera e propria linea dalle vicissitudini travagliate e dallo scarso successo commerciale che ne ha decretato la scomparsa. Diversi, molto diversi dalla linea base Paradiso full-body e dedicati a coloro che amano le “nouance” aromatiche invece della botta nicotinica.
Inspiegabilmente non riscuotono consensi unanimi ed il mondo di noi appassionati si divide fra coloro che li apprezzano e coloro che li ignorano, personalmente io li amo e parecchio. Trovo che il blend enfatizzi stupendamente la fascia Ecuador Sumatra e le spiccate note dolci, cremose e caramellate siano una goduria sensoriale.
Dal sito di Ashton ecco una bella descrizione dei Revelation:
Beautiful Ecuador Sumatra wrappers harbor a marvelous prowess with inherent medium- to full-bodied strength in San Cristobal Revelation. Decadent caramel and almond notes coax sweet coffee and cinnamon to agree. Signature Nicaraguan spices activate a creamy setting, granting sugar and nutmeg hints center-stage. San Cristobal Revelation demonstrates evolution in Ashton’s Nicaraguan portfolio, where balance between subtlety and emphasis is the chief surprise.
LA FUMATA A DUE
In quel giorno, con la sua spada dura, grande e forte, il Signore, visiterà Leviathan, il serpente guizzante, Leviathan, il serpente tortuoso, e ucciderà il mostro che è nel mare. (Isaia, 27, 1)
Non so se questo Leviathan sia un mostro dalla leggendaria forza o una creatura biblica nata dal volere di Dio, animale lo è perchè la sua fascia profuma intensamente di pelle, un aroma maschio diametralmente opposto alle femminili note di lavanda, vaniglia e spezie del piede. Di sicuro posso affermare, senza tema di smentita, che è… gigantesco!
Talmente ma talmente grande che il solo pensiero di fumarlo in solitaria mi sconfortava, che fare allora? Lanciarsi in una full-immersion solitaria lunga quanto la maratona di New York o cercare qualche compagno di ventura? Combinazione scopro che il mio buon amico Davide Mulas ne ha un esemplare etichettato “San Cristobal” (versione non E.U.), detto fatto ci sentiamo ed organizziamo una recensione a due mani, anzi quattro… pardon, a due sigari.
Per la verità organizzare la fumata è stato una sorta di stillicidio prolungato nel tempo, per un verso o per l’altro si posticipava sempre la serata ma finalmente arriva la giusta occasione. La serata fra le altre cose ha il duplice scopo di sfatare alcune dicerie secondo le quali le due versioni, USA ed EU, sono differenti nei blend oltre che nella fascetta. Nulla di tutto ciò è veritiero, posso confermare che non solo a crudo ma anche in fumata sono lo stesso sigaro ed hanno avuto lo stesso identico comportamento.
L’atto dell’accensione si rivela più semplice del previsto anche se arrostire il piede del sigaro equivale ad accendere un fuoco da campo da tanto è ampia la superficie. Dalle prime boccate ci si ritrova con qualcosa di diverso dal semplice fumare, stiamo facendo colazione, una opulenta colazione continentale la cui qualità primaria è la dolcezza.
Ci ritroviamo alle prese con un mix di note tostate, di cacao, con uno zic di vaniglia e spezie quasi balsamiche che a me ricordano molto la lavanda. Pur leggero è intenso, bilanciato, e questo stride un po’ con l’opulenza delle dimensioni. Ci si aspetterebbe un mostro non dico brutale ma comunque forte invece è sornione e coccola invece di mordere.
Una fumata che sviscera una discreta complessità ed alla sua espressività si aggiungono note di Tè e di cioccolato fondente che si adagiano su una bella e gustosa base di terra, legno e carruba schiudendosi ancor di più su una dolcezza meravigliosa. Il fumo è a dir poco denso e pastoso e avvertiamo il progressivo incremento di forza e corpo man mano che il braciere avanza.
Davide la definisce una fumata con il “freno a mano” ma in senso positivo. Non parte incontrollata per la tangente bensì risulta un perfetto mix fra una fumata maschia a suon di terra e pelle ed una edulcorata, dolce e sensuale, esoticamente speziata. Io dal canto mio l’associo più ad un incredibile viaggio nella fabbrica di cioccolato di Willy Wonka dove deliziarmi a profusione.
Una pecca la si riscontra però, ad un certo momento sembra sedersi ed introduce una lieve nota amaricante che ha il sapore di una errata schiusura di corpo e forza, o forse è solamente dovuta alla conservazione del mio sigaro visto che Davide non la riscontra. Si riprende comunque velocemente e torna ad un regime bilanciato di crociera. Non ci si capacita che sia un blend Pepin, è atipico perchè la componente pepata e decisamente sotto tono per gli standard a cui ci ha abituati.
Da questo momento la fumata si intensifica decisa e tutto diventa più caramellato e speziato, perfino le note di Tè diventano più marcate. Poi camaleonticamente si trasforma ancora con l’ingresso di note molto tostate e di caffè, anzi è come sgranocchiare un chicco di caffè tostato per dirla alla Davide, guidandoci con piglio deciso verso il finale della fumata. Un finale peraltro breve perchè dobbiamo abbandonarli prima del dovuto, contemporaneamente, per il sopraggiungere di una decisa e fastidiosa amaritudine. A sua discolpa posso affermare che il diametro e la sua lunghezza accumulano, secondo noi, molto più condensato e nicotina di altri sigari in formati più canonici e questa è la giustificazione che adduciamo abbandonando il gigantesco mozzicone nel posacenere.
Non c’è che dire, una fumata di grande soddisfazione la cui spiccata dolcezza e aromaticità sono da sperimentare per essere assaporate in pieno. Forse non è a mio giudizio il formato che più valorizza il blend, trovo infatti che l’Odissey sia più centrato, globalmente più bilanciato ed espressivamente più intrigante ma sono ovviamente valutazioni personali.
A conferma della soggettività della cosa Davide preferisce questo formato rispetto a tutti gli altri.Valutazioni personali a parte voglio certamente riprovarne altri e verificare se la “débâcle” me riscontrata verso la parte finale della fumata sia associabile unicamente al sigaro da me fumato o sia invece parte della sua espressività.
Che dire e che fare a questo punto? Semplice comperatelo e fumatelo poi giudicherete voi! Buona fumata a tutti.