
Nicaragua

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio**
**medio: da 7 a 10€

RING GAUGE 60

Complessità Medio Alta

Fumata di lunga durata*
*lunga: oltre 90 min
Lunghezza
- 6″ / 152 mm
Anatomia
Fascia | Nicaragua Corojo Oscuro |
Sottofascia | Nicaragua |
Ripieno | Nicaragua |

Valutazione

MOLTO BUONO
La fumata
Le occasioni spesso nascono dalle situazioni più fortuite. Nel mio caso tutto ha origine con un La Aroma del Caribe Mi Amor Belicoso, un martedì fumoso a Saronno con la CFLI.
Quella sera arrivo allo Star Hotel in anticipo e, appena varcata la soglia della sala fumatori, trovo il mio amico Ale Bonza intento a fumare e a leggere un libro. Presumo non fosse esattamente “rapito” dalla lettura perchè non appena mi scorge chiude il libro e lo ficca nello zainetto.
La scena mi fa sorridere, ci salutiamo e cominciamo a chiacchierare in attesa dell’arrivo degli altri amici. Lui stava già fumando ed io, per non essere da meno, mi accendo subito il LADC Mi Amor Belicoso!
Non che poi sia successo nulla di particolare, fumata strepitosa a parte, ma avendo acceso presto il sigaro mi ritrovo verso la metà serata a guardarmi in giro meditando cosa, dell’arredamento, potesse essere arrotolato e fumato.
Scemo io, lo so, che non mi sono portato la scorta dietro.
Accade così che scherzando sulla vicenda, Ale Bonza mi offre uno dei suoi sigari dicendo:
“Andrea, ho solo cubani e un Paradiso… se vuoi fumarlo te lo do volentieri”
Io: “Paradiso? Quale?” come se facesse la differenza in qualità… e poi mica posso pretendere di scegliere…
Lui: “Linea Paradiso classica… XXL”
Io: “XXL? Hmmmm… non mi veniva in mente molto, lo avevo già sentito ma non ricordavo le dimensioni”
Lo estrae dal Travel Humidor e mi ritrovo fra le mani un bolide “bellissimo” di Double Toro, resto spiazzato… Ale… ma sei sicuro? In realtà non lo avrei restituito più, mi si era magicamente incollato alle dita. Cosa volete, capita!
Scherzi a parte ero un po’ titubante per la durata della fumata. Faccio a mente tre calcoli, in realtà nella mia mente il calcolo è stato… hmmmm, 60 x…. hmmmmm… Paradiso… buono… double T… hmmmm… buono… buono… mai fumato… buono… sì, riesco a fumarlo!
I miei due neuroni erano troppo occupati, il primo dalla presenza estetica mentre il secondo dagli intensi aromi del piede del sigaro.
Risultato? Dovevo fumarlo, punto e basta.
La discrezione infatti non è il suo forte, ne dimensionale ne visiva, è imponente e appariscente come dovrebbe esserlo ogni Double Toro. La meravigliosa veste rosso-bruna è oleosa, di sicuro impatto visivo, ma con qualche venatura di troppo che lo solca per tutta la lunghezza, tipo sfregio, in evidenza.
Poco male perchè nel contempo la costruzione è ai massimi livelli, d’altronde mica stiamo parlando di “bottegai” anonimi, stiamo parlando della My Father Cigars!
Da subito lui mi sorprende con intense note di legno e spezie dolci al piede, notevoli e gradevolissime al naso. Ti predispongono al meglio per goderti la fumata che di lì a poco arriverà.
Accendo il “Triple Jet-Flame” e sorprendentemente non devo scaricarlo per avere un braciere uniforme. Partenza decisa che mi sorprende positivamente, un biglietto da visita niente affatto male e ben delineato. Terra, spezie e pepe da buon Nicaraguense si fanno subito notare ma il legno la fa da padrone nella prima parte di fumata.
Meccanicamente è ineccepibile e la colonna di cenere che genera è talmente compatta da riuscire a sostenere il sigaro senza sfaldarsi. Di fatto la fumata prosegue senza intoppi ben oltre la parte centrale, non che nulla cambi ma più che stravolgimenti o evoluzioni parlerei di intensificazione di corpo e aromi.
Tutto diventa più presente, marcato e quello che noto è il progressivo cambiamento della base aromatica, il legno, diventando più terroso e “maschio”. Resta sempre evidente il suo carattere Nicaraguense, pepato al punto giusto, ma regala anche una maggiore carnosità. Una carnosità grigliata addolcita qua e là da punte di cacao in sottofondo.
Poi, quasi a voler dimostrare che non bisogna mai crearsi dei preconcetti, lui parte a razzo. Sì parte a razzo nella parte finale di fumata, quasi ad aver girato un virtuale interruttore della corrente.
Diventa full-body, pepatissimo e terroso, in una sorta di emozione “sensoriale” comparabile a quella che si prova sulle discese delle montagne russe. Fra me e me riesco solo a pensare:” se solo si fosse risvegliato prima…”
Indubbiamente ben fatto e saporito, con un finale a sorpresa, ha come pecca il fatto di farsi ricordare più per la parte finale di fumata che per la precedente peraltro niente affatto male. Se solo avesse più “spinta” lungo tutta la fumata sarebbe senz’altro uno dei migliori Double Toro in commercio.