2017

Padron 3000 Natural

padron-3000
padron_3000_natural
Nicaragua

Nicaragua

MEDIUM BODY

Intensità MEDIUM

Costo medio

Costo medio**

**medio: da 7 a 10€

Ring Gauge 52

RING GAUGE 52

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 5 1/2″ / 140 mm

Anatomia

Fascia Nicaragua Habano Sun Grown
Sottofascia Nicaragua
Ripieno Nicaragua

 

Valutazione

ECCELLENTE

Eccellente

La fumata

1997. L’Italia è sintonizzata su Sanremo e fra i vincitori a sorpresa vi sono i Jalisse con il brano “Fiumi di parole”.

« Mi aspetto mille scuse, come sempre da te, sei un fiume di parole dove anneghi anche me. Fiumi di parole, fiumi di parole tra noi, prima o poi ci portano via, ti darò il mio cuore, ti darò il mio cuore se vuoi, se vuoi, ora parla con lui, ora parla con lui » ricordate?

La canzone tuttavia non riuscì mai a scalare le vette della classifica di quell’anno e i Jalisse sono diventati materia per la trasmissione Meteore. I ricordi vanno e vengono nella vità ed il ricordo di questo brano deve essere rimasto latente nella mia, ritornando prepotente alla mente quando fumando il Padron 3000, dopo circa un centimetro di cenere, mi sono accorto che avevo scritto già due pagine di annotazioni. Gongolo quando succedono queste cose!

Giuseppe Stucchi mio fido compagno di fumate e boss della gang è assente stavolta così mi ritrovo solo nella mia outdoor smoking room in una fresca serata autunnale. La sua presenza però è tangibile perchè il sigaro mi è stato regalato proprio da lui con il monito: “Andrea lo devi provare, è un sigaro stupendo… non hai idea di quanto sia buono”. GOL! Uno a zero palla al centro. La verità infatti è che il 3000 non lo avevo ancora fumato, mea culpa visto che è presente da tempo immemore sul mercato Italiano.

In ginocchio sui ceci mi accingo a soddisfare la tremenda curiosità che l’affermazione di Giuseppe mi ha suscitato, oltretutto il sigaro ha alle spalle qualcosa come 7 anni di invecchiamento a giudicare dalle etichette della confezione.

All’esame a crudo faccio un sobbalzo. Assaporo note complesse di legno e note profonde di cacao di un’intensità tale da togliere il fiato. Non me ne capacito, non capita spesso di imbattersi in simili sigari. Grazie Giuseppe, ti voglio bene!

Wow, wow, wow, l’accensione scatena un turbinio emozionale. Un attacco spaziale su elegantissime note di legno, dolci, soavi e decisamente complesse. In un attimo arrivano anche le spezie e un lieve accenno affumicato, mi rendo conto che è uno di quei sigari che va assaporato a piccole boccate lasciandosi cullare dalla suadente dolcezza al cacao e frutta secca. Devo lasciare sostare il fumo lungamente in bocca, godendo appieno della sensazione di morbidezza che lascia al palato, del suo meraviglioso equilibrio e del suo essere straordinariamente intrigante al mio naso.

Bastano veramente pochi attimi, pochi millimetri di braciere per lasciarsi sedurre, per innamorarsi di questo sigaro dal fumo profumatissimo di frutta matura e dalla cremosità speziata quasi al sapore di zucchero filato.

Padron-3000Alla già abbondante complessità aromatica si aggiungono note di terra e pelle mentre il corpo del sigaro si intensifica con una precisione micrometrica degna di un artigiano orologiaio svizzero. Sono in una sorta di estasi sensoriale da cui, francamente, vorrei non uscirne mai più.

In questo preciso momento è il sigaro più vicino alla perfezione che io abbia mai fumato. Potreste aggiugere tutte le qualità positive che vi vengono in mente, chi più ne ha più ne metta, senza peraltro riuscire ad aggiungere alcunchè a codesta bontà. Io? Io me la godo e basta.

Nella parte centrale della fumata una meravigliosa connotazione caramellata e nocciolata stimola ancora di più i miei sensi. Di fatto non cambia realmente ma si fa sempre più delizioso e gustoso. Pian piano le spezie, le note caramellate e tostate spiccano il volo e la retroinalazione del fumo sconfina in qualcosa più vicina a una carezza sensoriale che a una pura e semplice espressività aromatica.

Avvicinandosi alla parte finale l’armonia creata però si incrina complice anche una lieve nota amaricante in sottofondo, peraltro piacevole. Emergono note erbacee e metalliche perfettamente controllate da quelle speziate però perde in smalto, in piacevolezza globale.

In alcune fasi si riprende per la verità, lanciandosi in una performance al sapore di tiramisù, di quelli buoni che “sgrondano” caffè ma sono guizzi che non riescono a salvare del tutto la situazione. Comincia a giocare alternando il dolce con l’amaricante e note di pane, caffè, anice, caramello e liquirizia fra di loro.

Intendiamoci anche il finale resta pur sempre nel campo della magnificenza ma stride troppo con tutto il resto della fumata. Forse lo noto per la perfezione, a mio giudizio, delle fasi precedenti ma non riesco proprio a ignorare che il mio livello di godimento si sia drasticamente abbassato. Peccato.

AUTORE

Andrea Zambiasi

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