

Nicaragua

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio alto**
**medio alto: da 10 a 15€

RING GAUGE 52

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata*
*media: 60 - 90 min
Lunghezza
- 5″ / 127 mm
Anatomia
Fascia | Ecuador Sumatra |
Sottofascia | Nicaragua Habano Jalapa |
Ripieno | Nicaragua Habano Jalapa |

Valutazione

Eccellente
La fumata
Da una partenza meravigliosa, elegante, dolce e cremosa con un accenno di frutta secca e spezie, questo robusto Melanio si struttura su un gioco sensoriale di contrapposizione tra tostato e sfumature dolci e speziate. Complesso, ricco, strutturato, completo con aromi mai aggressivi dove si avvertono sfumature di caffè tostato e note floreali.
L’intensità di corpo cresce con una progressione costante che amplifica aromi e gusti, lasciando poi libero arbitrio al cioccolato che lentamente assume sfumature sempre più evidenti di caffè. Il finale è un’esplosione di dolcezza, caramellata e zuccherina, che poi sfuma in un tripudio di caffè espresso.
Una piccola opera d’arte del godimento. Armonia pura.
From a luscious, elegant, sweet and creamy start with a hint of dried fruit and spices this robust Melanio build up a game of contrast between toasted and sweet/spicy nuances. Complex, rich, structured, with smooth aromas in which you can find nuances of roasted coffee and floral notes.
The body grows with a constant progression that amplifies aromas and tastes, leaving free space to chocolate that slowly takes more evident shades of coffee. The end is an explosion of sweetness, caramelized and sugary, which then fades into a blaze of espresso.
A small work of art of goodness. Pure harmony.
Riconoscimenti
2016

Eccellente

Sì ci voleva proprio una rivincita. Il primo approccio di recensione sulla linea V Melanio, con il Figurado, si era trasformato in breve in una sorta di epica battaglia fra me e lui, tipo lo scontro fra Davide e Golia, dove lui, Golia, alla fine aveva avuto la meglio su di me.
Non è stata una battaglia sanguinolenta, nessuno spargimento di sangue, nessun morto da annoverare in una triste lista di vittime, solamente una disfatta emozionale e personale causata da problematiche costruttive in cui prima o poi possiamo incappare, insomma… non tirava.
Il seme della recensione però era stato piantato e cresceva imperterrito così, dopo aver sbollito la delusione precedente, è venuto il tempo di dare alla pregiata linea V Melanio di Oliva una rivincita, una seconda opportunità o meglio la voglio dare a me stesso.
Nuova battaglia…
Echo Foxtrot, sono sull’obiettivo.
La posizione è ottimale – visone chiara e pulita – resto in stand-by.
Ripeto – Obiettivo: Oliva V Melanio Robusto.
Attendo istruzioni Sierra Tango… schchhrrrrrksssssssss
Mentre lo esamino da spento, immerso nei suoi intensi effluvi di spezie, pelle, agrumi, incenso e in una dolcezza caramellata penso… istruzioni? Mavaffanculo lo accendo e basta.
La partenza è meravigliosa, dolce e cremosa come non mai, con un accenno di frutta secca e spezie varie amalgamate stupendamente. Elegantissimo oserei dire e malgrado non sappia ancora come si strutturerà, trovo difficile possa superarsi.
Il pepe lavora con decisione in retroinalazione, ma non è mai aggressivo, e nel fumo avverto anche sfumature di caffè tostato e note floreali.
Proprio questa dicotomia fra tostato e sfumature dolci e speziate costituisce di fatto il gioco sensoriale di questo sigaro nella prima parte della fumata. Pur essendo discretamente vario e complesso non lo dà realmente a vedere. Non fa lo stesso effetto di un Padron e non sembra così articolato nella sua espressività, ma la sua apparente semplicità è essa stessa a mio avviso una forma di perfezione.
Sfruttando la vena colta e letterata del mio fido compagno di fumata, Giuseppe Stucchi, vi regalo la sua perla di saggezza: “l’arte si manifesta sia sulla complessità sia sulla semplicità, dipende da come si guarda alle cose”. Eh, che ve ne pare? Ciapa e purta a ca’.
Insomma essere un sigaro comprensibile a chiunque lo accenda è un pregio non di poco conto. Se dovessi descriverlo in due parole vi dico: armonia pura.
La parte centrale della fumata prosegue su questa falsa riga, sempre bilanciatissimo, smooth per dirla all’Americana, e cremoso oltre ogni più rosea aspettativa.
Per la verità qualcosa succede, il sigaro si struttura decisamente così come cresce la sua espressività, cresce in intensità di corpo seguendo una progressione costante che amplifica aromi e gusti, lasciando libero arbitrio alle spezie e al cioccolato che lentamente poi assumerà sfumature sempre più evidenti di caffè.
Indubbiamente ricco e denso. Ora finalmente la complessità mascherata si svela in tutta la sua struttura ma quello che più sorprende è sempre e comunque la sua godibilità ed il suo bilanciamento globale.
Il finale non si stacca molto dal resto della fumata se non fosse per l’esplosione della dolcezza, ora caramellata e decisamente zuccherina che poi scema in un tripudio di caffè espresso. Senza acredine, senza sbilanciamenti di sorta, insomma un piccola opera d’arte del godimento.
