2016

Oliva Serie V Melanio Figurado

Oliva-V-Melanio-figurado
Oliva V Melanio Figurado
Nicaragua

Nicaragua

FULL body

Intensità FULL

Costo alto

Costo alto**

**alto: oltre i 15€

Ring Gauge 52

RING GAUGE 52

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di lunga durata

Fumata di lunga durata*

*lunga: oltre 90 min

Lunghezza

  • 6 1/2″ / 165 mm

Anatomia

Fascia Ecuador Sumatra
Sottofascia Nicaragua
Ripieno Nicaragua

 

Valutazione

Debole

Debole

La fumata

Non so quanti di voi conoscano la legge di Murphy di Arthur Bloch del 1977, quell’insieme di paradossi pseudo-scientifici e molto ironici che però spiegano incredibilmente molte delle situazioni che ci accadono realmente. La “Legge di Murphy” può essere riassunta efficacemente con il primo assioma (che è in realtà la “Legge di Murphy” vera e propria) che dice: Se qualcosa può andar male, andrà male.

E non ditemi che non è azzeccata…

A questo aggiungo la fondamentale Legge di Gumperson da essa derivata: la probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità.

Ora considerando entrambe le leggi posso tranquillamente affermare che:

Oliva Serie V Melanio Figurado = 1° assioma Legge di Murphy + Legge di Gumperson

ovvero sfiga intergalattica se di sfiga vogliamo parlare.

Con Oliva non ho mai avuto un grosso feeling, men che meno con i suoi figurado su cui ho da tempo immemore riscontrato problematiche costruttive. Oliva V Belicoso, Torpedo, Oliva O Perfecto mi hanno dato molto filo da torcere in passato tanto da averli inseriti, assieme ai sigari Cubani, nella mia personale Black List dei “vaffanculonontifumomaipiù”.

Incappare in problematiche costruttive o in sigari tappati o plugged come dicono gli Americani non è impossibile a dire la verità, stiamo pur sempre parlando di manufatti realizzati completamente a mano e si sa, la mano umana è tutto fuorchè perfetta.

Per arginare e combattere questa problematica i produttori di sigari (non tutti) hanno costruito quello che si chiama “controllo qualità”, una serie di procedure operative e controlli che vanno dal seme al prodotto finito atte proprio a contenerla e minimizzzarla quanto più possibile a livello percentuale. Minimizzare ho detto, non debellare che è un’impresa impossibile purtroppo.

Salendo con la qualità dei sigari, con il loro costo, ergo entrando nella fascia dei “super-premium” come dicono negli USA questa percentuale diminuisce esponenzialmente grazie alle cure profuse dai produttori nella loro realizzazione. Il discorso non fa una grinza ovviamente, sigari da 2 euro difficilmente possono rivaleggiare in qualità con sigari da 18-20 euro e oltre e non solo per la materia prima. Perchè? La risposta è nelle meccaniche produttive che nel primo caso prevedono numeriche importanti anche a discapito della qualità mentre nel secondo caso è spesso l’esatto contrario.

Tutta questa filippica introduttiva serve non solo a tritarvi i maroni ma a segnalarvi che se scelgo sigari di un certo costo la probabilità di incappare in sigari difettosi è la stessa che prendersi un asteroide nel culo, ovvero possibile concettualmente ma estremamente rara in realtà. Figurado a parte.

Intendiamoci non è che un sigaro da 6 o 7 euro tappato non faccia girare i coglioni, dico solo che se scelgo di spendere “molto” per avere il meglio del meglio di un certo marchio mi aspetto naturalmente e insindacabilmente di ottenerlo in cambio, altrimenti qualcosa non funziona per il verso giusto. Davidoff insegna, Padron insegna, Oliva… hmmmmm….NO.

La fumata dei due Oliva V Melanio Figurado, il mio e quello di Giuseppe Stucchi, che ci raccontavamo strada facendo sembrava la parodia di un episodio di Stanlio e Ollio. Il mio completamente tappato agli inizi e quando ho risolto il problema “tappo” si è rivelato un sigaro comunque dal tiraggio difficoltoso, oltre al non essersi mai schiuso del tutto negli aromi e sapori mentre quello di Giuseppe praticamente perfetto, gustoso e complesso. La parodia più o meno faceva così:

Inizi
Giuseppe: delicato, dolce con un tocco elegante di pepe.
Io: tira un cazzo. E taglia di qui, taglia di là sembro una sartina…

Dopo un po’
Giuseppe: sta entrando il cacao e la dolcezza sta crescendo in misura esponenziale. Note speziate, di pane e un po’ tostate. Goduria
Io: mah, sento solo pepe, uno zic di terra e flebili spezie. Mi fanno male le guance a furia di tirare.

Parte centrale
Giuseppe: la cremosità è super, terra, nocciola, spezie esotiche e complesse. Mi sto cappottando.
Io: mah, sento solo pepe, uno zic di terra e flebili spezie. Mi fanno male le guance a furia di tirare.

Verso il finale
Giuseppe: la fumata è quasi grassa, cacao e spezie a gogò. Bello tonico.
Io: mah, sento solo pepe, uno zic di terra e flebili spezie. Mi fanno male le guance a furia di tirare. Vaffanculo.

Ironia a parte potete ben comprendere la mia frustrazione e malgrado il sigaro appartenga ad un’ipotetica eccellenza, confermata anche dallo stesso Giuseppe di cui mi fido ciecamente, non mi sento di soprassedere su quanto accaduto a fronte anche delle passate esperienze e delle segnalazioni che da più parti girano in Internet.

Basta questa esperienza per etichettare un sigaro? Assolutamente NO ma avendo vissuto i tempi bui del periodo nero delle fumate cubane, dove giravo con perlomento tre sigari e non per variare o scegliere ma per il semplice motivo che ero quasi certo che due non avrebbero funzionato a dovere, ci ho messo una pietra sopra e non ho intenzione di toglierla adesso.

I Melanio Figurado si sono giocati il primo approccio, che è sempre quello fondamentale, prendendosi un “underdog” come monito, come segnale di allarme per un produttore che deve assolutamente dare risposte invece di negarle. Lascio a voi il compito di verificarne l’eccellenza e se ne avete voglia scrivetemi o commentate questo scritto.

Ora concludo con un Figurado Addio, Goodbye, Au revoir, Mirupafshim, Näkemiin, Do widzenia, Visu labu, Ha det, Na svidenje, Auf Wiedersehen, Comiat, Zbogom, Sbohem, Despedida, Perpisahan, Adieu, Farväl. Capitolo chiuso.

AUTORE

Andrea Zambiasi

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