2016

MBombay MoRA Torpedo No.2

MBombay Mora No.2
Costa Rica

Costa Rica

MEDIUM-FULL body

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio alto

Costo medio alto**

**medio alto: da 10 a 15€

Ring Gauge 52

RING GAUGE 52

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 6″ / 152 mm

Anatomia

Fascia Corojo Rep. Dominicana
Sottofascia Ecuador
Ripieno Ecuador, Rep. Dominicana e Peru

 

Valutazione

ECCELLENTE

Eccellente

La fumata

Secondo giro sulla giostra MBombay. Il mio primo contatto “vero” con questo brand vi ricordo è stata la recensione dell’Habano Churchill, una fumata unica e particolarissima che mi impressionò favorevolmente e mi fece ben sperare per le altre due linee da provare, i Mora e i Kesara.

Oggi tocca proprio ai Mora il cui nome evoca, siamo Italiani, i succosi frutti del Rovo selvatico. Cosa mai centrano le More con un sigaro del Costa Rica dalle chiare influenze estetiche Indiane? E che ne so io. Ma non demordo, devo capirne il nesso…

Da una breve ricerca nell’etere scopro che il nome Mora in Hindi, la lingua ufficiale Indiana, deriva dal sanscrito e significa pavone. Ecco svelato l’arcano, mica si parla di frutti ma dell’animale che campeggia anche sulla fascetta del sigaro.

Perfetto, curiosità soddisfatta. Cosa cambia? Nulla a dire il vero ma almeno sono sicuro di avervi regalato una “perla” di conoscenza che nessuno di noi prima possedeva. Ciapa sù e porta a ca’…

Sul sito del produttore la linea viene descritta così:

Containing notes of moist earth, cocoa powder, and a meaty expression of sweet hazelnuts… The MoRA is a smoking Experience that will provides the Connoisseur with constant transition of smooth rich flavors.

..polizia der Kansas City… orait, orait… awanagana… a…priamo le danze. (cit. Alberto Sordi – Un Americano a Roma)

MBombay-Mora-footAnnusare il piede del sigaro, chiuso dalla foglia da fascia, non regala molte sensazioni se non un sentore di pelle ma a crudo le cose cambiano. Cacao, origano, carruba, banana matura (sì proprio banana) e tanto pepe sulle labbra. Haaaaaaaa, così mi piace. Gran bei tabacchi, nulla da eccepire.

Con il Jet-Flame creo il giusto braciere e prendo le prime boccate. Aawanagana, la partenza è decisamente e inaspettatamente tonica su una base complessa di legno con tanto pepe e spezie a contorno.

Immediatamente ritrovo quella nota di banana matura che poco fa a crudo mi aveva sorpreso. Una dolcezza atipica sulla quale le restanti note sensoriali si innestano perfettamente come i tasselli del cubo di Rubik. A memoria non mi sono mai imbattuto in un simile impianto sensoriale e devo dire che è piacevolissimo.

La percezione mentre la fumata si dipana è di una estrema bilanciatura e morbidezza, che in parte nasconde la complessità della componente spezie di questo blend.

Al pari del mio piacere cresce senza sosta la dolcezza su cui cominciano a strutturarsi note tostate e caramellate. Il fumo risulta profumatissimo al naso e grasso in bocca, dolce di semi di cacao, frutta esotica, con un accenno di citronella che rende il tutto stranamente intrigante.

Questi Mora sono una bontà ed eleganza unici e trovo sia un peccato non poterli avere almeno nel mercato Europeo.

Me lo rigiro spesso fra le dita ammirando l’opera d’arte che è la fascetta, peccato doverla togliere quando sarà il momento. Rifletto sulla fumata e sul gioco del contrasto dolce/amaricante come fra il cacao e la miriade di spezie esotiche, la banana e il caramello. Trovo vi sia una netta similitudine con i contrasti dei paesi orientali e a noi lontani, contrasti di suoni, odori e colori da 1000 e una notte che sembrano riflettersi anche in questa fumata.

Nella realtà non inventa nulla, possiede alla fin fine note conosciute e spesso comuni ad altri sigari ma le esterna alla sua particolarissima maniera ed è questa sua peculiarità che lo eleva ad un altro, a mio giudizio, livello.

Verso la parte centrale introduce note di terra, bacche alpine come il Ginepro e uno zic di menta, su un sottofondo sempre dolce di banana ma con una nuova nota di pane piacevolissima.

Non cambia molto a voler ben vedere ma si intensifica decisamente e questo lascia che la dolcezza con la sua punta di citronella e le spezie esotiche brillino ora di luce propria. In retroinalazione il fumo è magistralmente vellutato, pepato e affascinantemente speziato. Insomma una vera e propria goduria. Echevvelodicoaffa…

Il MBombay Mora Torpedo innesta ora la nocciola e libera le briglie alla componente tostata.

Esalare lentamente il fumo scatena un piacere misto di curiosità per cui tento invano di decifrare lo stuolo variegato di componenti aromatiche. Ma vada via il culo… me lo godo e basta che è meglio. Volete la lista della spesa? Fumatevelo!

L’ingresso alla parte finale della fumata è contrassegnato dall’arrivo di menta rinfrescante ma tutto viene giocato globalmente sulla nocciola, pane e caffè mentre la dolcezza bananosa e la citronella che mi hanno accompagnato fino a questo momento cominciano a eclissarsi fino quasi a scomparire.

L’acidità presente mi stimola la salivazione e mi aiuta ad assaporare meglio questa beltà che sembra non perdere un colpo ne sbilanciarsi, segno di un blend ottimamente strutturato anzi sopraffino. Non siamo al cospetto di una super eccellenza nella più pura accezione del termine ma è davvero tanto, tanto buono e alla fine mi scottano le dita…

Sono francamente basito, se già l’Habano mi aveva positivamente colpito qua siamo su un livello nettamente superiore ma è nella piacevolezza globale e nella sua espressività unica e davvero intrigante che risiedono le sue doti migliori, per il resto c’è Mastercard…

MBombay Mora No2 acceso

AUTORE

Andrea Zambiasi

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