

Rep. Dominicana

Intensità MEDIUM

Costo medio**
**medio: da 7 a 10€

RING GAUGE 54

Complessità Media

Fumata di Media durata*
*media: 60 - 90 min
Lunghezza
- 6″ / 152 mm
Anatomia
Fascia | Ecuador Habano |
Sottofascia | Criollo ’98 Dominicano |
Ripieno | Piloto Cubano e Criollo ’98 Dominicano |

Valutazione

Buono
La fumata
Per la prima volta in vita mia nutro dei dubbi sul fumare o meno un sigaro. Non è colpa di questo La galera 1936 El Lector ma del suo fratello Maduro che non mi ha esattamente esaltato.
Ogni sigaro però è storia a sè e se un’esperienza non è stata postiva non significa che lo siano anche le altre. Cerco quindi di scacciare dalla mente i brutti pensieri e comincio ad esaminare questo bel sigaro box pressed.
Dal punto di vista estetico nulla da eccepire, anzi è davvero bello e la forma schiacciata gli dona anche una certa eleganza. Ad essere sincero questa linea mi ha sempre incuriosito e le motivazioni sono due:
- è box pressed ed io li amo pazzamente
- la fascia è Habano, una delle mie preferite
Non che siano indicative di qualcosa, ma a mio avviso costituiscono un’ottima base di partenza. Bando agli indugi… tempo di fumare.
Pre-accensione
Il riempimento non è ineccepibile, il corpo del sigaro ha un effetto spugnoso che da un lato aiuterà sicuramente il tiraggio, dall’altro però è anche il segnale di una costruzione non fatta come si dovrebbe.
Adesso che ci penso sto cercando il pelo nell’uovo e non è da me quindi aggiungo una nota positiva, la foglia da fascia è molto bella, scura e omogenea, un vero piacere visivo. 1 a 1 palla al centro!
La fumata de La galera 1936 El Lector
Parte vegetale su note tostate, speziate e di origano. Si innesca subito una piacevole dolcezza alla frutta secca e frutta candita che bilancia le spezie altrimenti pungenti.
Non è pazzescamente complesso o strutturato, però risulta piacevole, morbido e intenso, senza ombra di dubbio si rivela al momento superiore al fratello maduro. Sperem.
Una punta di caramello rende ancora più piacevole la fumata e il sigaro sembra fare le fusa come un gattone coccolone. Non tira mai fuori gli artigli e da buon medium body mi mette a mio agio e mi rilassa.
A pensarci bene tutto concorre a creare uno stato d’animo di assoluto relax e piacere, come il pepe appena accennato che assieme a lieve spezie stimola le cavità nasali senza mai arrecare disturbo.
Una fumata al momento perfetta per un pomeriggio di lettura o una passeggiata senza pretese, un perfetto compagno di viaggio quando non si è alla ricerca di emozioni forti o di struttura esasperata e questo non deve essere visto come un difetto.
Verso la parte centrale il pepe aumenta deciso, ma si innescano anche note di legno amaricanti che rovinano un poco il piacere globale che mi aveva accompagnato fino a questo momento.
La dolcezza passa in sottofondo mentre le spezie, la componente tostata e le note di legno saltano in primo piano. Non posso affermare che questa svolta decisa peggiori la situazione ma di certo il 1936 El Lector non regala più il piacere degli inizi.
Poco male perchè è comunque il suo percorso e va apprezzato per quello che è diventato, non denigrato per quello che secondo noi non è diventato. In questa fase va fumato a boccate leggere, allora riemerge la dolcezza in tutta la sua bontà ma le spezie rimangono comunque predominanti e soverchianti.
Se non piacciono… sono cazzi.
Stacco l’imponente e bellissima fascetta che fra l’altro raffigura un uomo che legge ai torcedores ne la galera appunto.
Emerge una deliziosa punta di liquirizia che permane a lungo al palato. Continuando con boccate leggere ricomincia a piacermi sul serio. Sorrido e mi rendo conto che va capito nella ritmica perché non è un sigaro di facile fruibilità, ma se si riesce nell’intento non è affatto male.
Il finale de La galera 1936 El Lector
Le spezie e la liquirizia si fondono con la dolcezza di fondo e questo segna l’ingresso nella parte finale della fumata, parte che risulta secca e asciuga il palato diminuendo di molto il piacere in fumata.
Purtroppo la debacle non si ferma qui, alla fine si sbilancia completamente su note acri e amarognole.
Gli manca profondità e verve per salire di livello ed è un peccato perchè le permesse c’erano e facevano ben sperare. Non fraintendetemi però, rispetto al fratello maduro è su un altro pianeta.