
Rep. Dominicana

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio**
**medio: da 7 a 10€

RING GAUGE 50

Complessità Media

Fumata di Media durata*
*media: 60 - 90 min
Lunghezza
- 5″ / 127 mm
Anatomia
Fascia | Ecuador |
Sottofascia | Brasile |
Ripieno | Cibao Valley (Dominican Republic Criollo 98 e Corojo ligero), Nicaragua (Criollo 98) and Brazil (Bahia criollo 98) |

Valutazione

Buono
La fumata
Il La Aurora 115th Anniversary Robusto ha una genesi illustre, una edizione limitata che ha riscosso lusinghieri apprezzamenti oltre oceano ma che non ho mai fumato. Da questa L.E. nasce poi una linea a produzione normale che è appunto questa ma con blend rivisitato e adattato ad una produzione su “grande” scala.
Senza entrare nel merito di questo preambolo e non avendo un termine di paragone con la L.E. l’unica cosa che posso fare è analizzare il 115th Anniversary Robusto come ogni altra fumata fine a se stessa.
Da una partenza abbastanza vegetale questo sigaro riesce a costruire una texture sensoriale basata su note di legno classico, spezie, cannella, abbondante pepe avvertibile al naso e sfumature tostate con a corredo una discreta intensità di corpo. Nulla di trascendentale intendiamoci perché pur essendo sufficientemente strutturato ed equilibrato non è che brilli per particolari qualità organolettiche o giochi sensoriali.
Piacevole? Si. Straordinario? Non direi. Siamo però all’inizio dei giochi e le sorprese possono essere dietro l’angolo.
Avvicinandosi alla metà del sigaro la struttura speziata di fondo sembra prendere il sopravvento e sensorialmente si comincia a percepire qualcosa che stuzzica e intriga, qualcosa che cerca di prendere forma, che costruisce sottili transizioni aromatiche e che cerca di donare al sigaro quello “zic” in più che un tale sigaro dovrebbe possedere.
Si comincia a giocare, si comincia a ragionare e il 115th Anniversary costruisce un gioco sensoriale che non è però facile da individuare rendendo l’interpretazione di questo sigaro non semplice o immediata. Richiede attenzione altrimenti si corre il rischio di sottovalutare questo blend che, malgrado non sia nell’eccellenza più pura a mio avviso, ha comunque molto da raccontare.
Un profilo interessante che però non riesce ad essere valorizzato nella seconda parte del sigaro che risulta abbastanza lineare e priva di ulteriori stimolazioni. Questa “apatia” sensoriale toglie di fatto al sigaro la possibilità di raggiungere la tanto agognata eccellenza, eccellenza che meritata se solo fosse stato in grado di reggere e migliorare il gioco sensoriale degli inizi.
Un buon sigaro a tutti gli effetti, dalla buona struttura aromatica tutta da gustare, per coloro in grado di percepirla, ma a cui manca quella marcia in più che gli renderebbe giustizia.