La Aurora 107 Nicaragua Robusto

Lunghezza

Anatomia

Valutazione

La fumata

n.d.r. – Dopo aver scritto la recensione ed aver assegnato la mia valutazione ero comunque rimasto con il dubbio che i sigari da me fumati appartenessero ad un lotto di pre-importazione non al meglio delle sue condizioni. Infatti dopo aver recuperato recentemente altri esemplari, mi sono reso conto che i miei dubbi erano fondati e la valutazione è stata aggiornata! 

Da una partenza decisa, franca su note di legno dry e un discreto pepe al naso ben presto subisce una profonda metamorfosi innescando una profonda dolcezza che, come un’alta marea, sommerge anzi avvolge la fumata.

Possiede indubbiamente il DNA dei tabacchi nicaraguensi e delle classiche note che regalano, ma è proprio nella dolcezza, speziata e a tratti quasi fruttata, che si differenzia molto dalle fumate a cui siamo abituati.

Non gioca a mio avviso sulla complessità, pur possedendo una discreta struttura aromatica, ma sulla morbidezza e fruibilità del suo rocconto sensoriale. Racconto che somiglia a una carezza femminile contrapposta però a una certa irruenza del pepe che ci ricorda, fugando ogni dubbio, che di Nicaragua stiamo parlando.

Nella diffusa dolcezza le spezie giocano indubbiamente un ruolo primario, intensificandosi progressivamente e acquisendo una certa piccantezza, non dovuta al pepe, che intriga e stimola mentre negli aromi si insinuano sfumatura tostate e terrose. Proseguendo il suo particolare percorso sensoriale la dolcezza subisce una graduale metamorfosi verso note più corpose e lievemente amare, un amaro però piacevole come quello portato dal caffè o dal cioccolato fondente.

Metamorfosi che sembra seguire e assecondare la notevole crescita dell’intensità di corpo. Un’evoluzione preludio ad un finale intenso e in pieno stile Nicaragua. Una diversa interpretazione di quello che i tabacchi di quel paese possono regalare, un’interpretazione il cui dolce gioco sensoriale incontrerà sicuramente il gradimento di numerosi appassionati.