2017

Kristoff San Andres Robusto

Kristoff-San-Andres-Robusto
Kristoff San Andres Robusto
Rep-Dominicana

Rep. Dominicana

MEDIUM-FULL body

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio

Costo medio**

**medio: da 7 a 10€

Ring Gauge 54

RING GAUGE 54

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 5 1/2″ / 140 mm

Anatomia

Fascia San Andres Messico
Sottofascia Ecuador Habano
Ripieno Triple Nicaragua Habano

 

Valutazione

WOW FACTOR

Wow Factor

La fumata

Ogni fine anno il mondo dei fumatori di sigaro segue con apprensione le consuete classifiche dei migliori sigari dell’anno, che pomposamente Cigar Journal e Cigar Aficionado comunicano seguendo un perverso e sfinente calendario.

Pur non credendo fino in fondo alla reale oggettività di tali pubblicazioni non ne sono immune, non riesco a resistere ed ogni anno me le vado, come uno scemo, a guardare. Che volete che vi dica, mi divertono e mi diverte l’atmosfera che si crea intorno a questo appuntamento mediatico indipendentemente dalla sua reale validità.

Senza entrare nel merito dei due podi ho scoperto che al #13° posto nella classifica Top 25 2016 di Cigar Journal compare il Kristoff San Andres Robusto che, guarda caso, riposa da un po’ nello humidor di Giuseppe Stucchi.

Che culo penso. Molti mesi orsono con Giuseppe avevamo preso vari Kristoff per nuove recensioni e guarda caso gli ultimi rimasti sono proprio i San Andres. Occasione perfetta per verificare se il riconoscimento è ben meritato. Fuoco alle polveri allora.

Il sigaro si presenta magnificamente vestito, scuro e oleoso, e regala da spento intensi profumi di menta, cacao e stallatico assieme a sferzate di pepe che fanno starnutire. La recensione comincia però in stile “Gianni e Pinotto”…

Giuseppe: porca… tira nò

io: Giuseppe il piede del sigaro è chiuso dalla foglia da fascia

…scoppiamo a ridere come due deficienti.

Dopo l’accensione mi ritrovo al cospetto di una strana e complessa struttura speziata, o perlomeno lo è per me, con un pepe che lavora a manetta assieme ad una nota affumicata. Tutto giocato su un effetto piacevolmente dry fino a che la dolcezza alla frutta secca esplode.

Allora su un mirabile effetto vellutato il pepe si attenua, anzi quasi scompare in bocca, e si liberano note rinfrescanti, alla vaniglia e menta, floreali e agrumate nel fumo. Buoooonoooooo.

Il tiraggio è semplicemente perfetto.

In bocca un sottofondo cioccolatoso regna sovrano ma percepisco anche note di latte e crema di caffè. Complesso e ben costruito, amalgamato specialmente nelle sfumature speziate dove nulla eccede o stride con il resto.

Una bomba aromatica. Prendere boccate leggere è un piacere assoluto, la sua morbidezza vellutata è da meditazione ed ogni ventata aromatica ha un mirabolante effetto rinfrescante simil After Eight, le mitiche tavolette di cioccolato ripiene di menta.

Lunga anche la permanenza post boccata. Davvero un gran bel blend.

La fumata diventa nettamente più tonica e intensa ed entro nel regno delle spezie super complesse, del rabarbaro in sottofondo, del cioccolato, terra e BBQ con una lieve punta vegetale a variare questo notevole insieme.

Evolve e si struttura continuamente ma riesco a seguirlo e comprendere il suo narrato. Così quando avverto una netta diminuzione dell’effetto balsamico non sono impreparato, piuttosto sorpreso perchè vira deciso su caramello dalle nuance agrumate con a contorno una nota di pelle crescente. In sottofondo il cioccolato ora ricorda quello fondente.

Non ho davvero il tempo di annoiarmi condotto per mano in una cavalcata sensoriale che mi lascia stupefatto. Spengo il cervello e comincio a mugulare.

Non accenna a rallentare la sua crescita di corpo ma resta bilanciatissimo tanto da nasconderla. Davvero opulento nelle sue espressioni dolci, tostate e di bacche selvatiche.

Porca… infingardo di un sigaro! La cenere mi cade sui pantaloni. Giuseppe non mi degna di nessuna considerazione e non muove muscolo, presumo sia rapito dalla fumata. Meglio.

Il finale è un tripudio di cacao in polvere, melograno e scorza di agrumi mentre la terra e il tostato regalano un effetto torbato stranissimo. Sono invaso da un fumo denso e masticabile.

Verso la fine crema di vaniglia e agrumi annullano quasi del tutto le spezie anche se al naso il pepe continua a lavorare magistralmente. Chiude con un trionfo di cioccolato la cui dolcezza di fondo non ha eguali ne cedimenti – non smetterei mai di prendere boccate.

Più che un sigaro è un’epifania sensoriale, un crescendo di bontà unica per un piacere senza compromessi. Mi serve uno spillone!

AUTORE

Andrea Zambiasi

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