2015

Dominion Black Lotus Robusto

DC-Black-Lotus-ashtray
Honduras

Honduras

MEDIUM-FULL body

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio

Costo medio**

**medio: da 7 a 10€

Ring Gauge 50

RING GAUGE 50

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 5″ / 127 mm

Anatomia

Fascia Honduras Habano Colorado
Sottofascia Honduras Sumatra
Ripieno Aged Nicaragua & Honduras

 

Valutazione

ECCELLENTE

Eccellente

La fumata

La Dominion Cigars è un brand recentissimo e cosa alquanto rara Canadese, della British Columbia per l’esattezza, con al momento una sola linea denominata Black Lotus. Dal loro sito web non si ottengono molte informazioni, ne sul blend ne sui formati (so che hanno il Robusto ed il Toro) ma la cosa intrigante, estetica a parte, è la loro collaborazione con la conosciutissima Alec Bradley assieme alla quale hanno sviluppato il blend.

Dal loro sito:

Black Lotus Cigar Outstandingly smooth, complex, and rich, our signature Black Lotus is a medium to full-bodied premier cigar blended  for the sophisticated palate. Developed in collaboration with award-winning Ralph Montero from Alec Bradley, our unique blend of the finest Honduran and Nicaraguan tobacco is getting early recognition for exceptional quality by key people in the industry.

Da fonte diretta so inoltre che stanno aprendo un piccolo ufficio in Germania, futura base di appoggio per l’ingresso nel mercato Europeo nel 2015.

Il sigaro

Una recensione nata per caso grazie a Twitter dove inaspettatamente fu la stessa Dominion a contattarmi per chiedermi se desideravo provare un loro prodotto, il Black Lotus. Ovviamente non mi conoscevano perchè chiedermi se desidero provare un sigaro ha una risposta talmente scontata che diventa quasi retorica, infatti prima ancora di finire di leggere le mie dita stavano già digitando automaticamente… “YES, YES please”… che ci volete fare, sono un impulsivo!

La mia curiosità dopo aver scoperto il brand è alle stelle, devo saperne di più su di loro e su un sigaro che proprio non conoscevo. Ok, sguinzaglio i motori di ricerca ma mi rendo presto conto che è come cercare il classico ago nel pagliaio. Le informazioni sono pochissime e le recensioni ancora meno, meglio così penso, ho la mente libera di valutare il sigaro senza preclusione alcuna.

Visivamente è una meraviglia, ben realizzato e con una fascia molto bella e oleosa ma è la fascetta con il fiore di loto nero che dona al prodotto un che di elegante ed al contempo esotico, orientale. La scelta del fiore di loto come simbolo della linea non so se sia voluta o casuale, ma il paragone fra questo sigaro ed il fiore di loto trovo sia particolarmente calzante. La bellezza di questo fiore e la bellezza estetica di questo Dominion sono entrambe da ammirare e per ambedue alla qualità estetica corrisponde un’esistenza ne facile ne così piena di bellezza come si potrebbe immaginare.

Perchè? Perchè il loto quando germoglia lo fa sott’acqua, in genere in laghi o piccoli stagni, torbidi e fangosi per poi crescere verso la superficie dell’acqua e lentamente emergere. Solo allora il fiore di loto sboccia, immacolato e pulito per meravigliare gli occhi di noi comuni mortali che mai immaginano provenga dalle torbide e scure acque del fondale. Puro, luminoso e bellissimo.

Il Dominion Black Lotus è come questo fiore, nasce da scure e sporche foglie di tabacco, il suo cuore giace a riposare in pile maleodoranti per lungo tempo, poi cresce… e sboccia una volta arrotolato nella sua bellissima e oleosa veste scura. Sono entrambe metafore della vita, della bellezza, della rinascita e delle capacità umane di restituire qualcosa migliore delle materie prime o degli ambienti da cui provengono.

Questo sigaro lo fa, eccome se lo fa già a crudo con delle atipiche e spiccate note di scorza d’agrumi che contrastano piacevolmente con le classiche note al piede di tabacchi ben fermentati che hanno nella terra, pelle, cacao e spezie le loro più classiche espressioni, ma è una volta acceso che palesa le sue doti migliori con una partenza dolcissima e resinosa.

Si rivela una fumata al di sopra delle righe, speziata, complessa, dai molteplici livelli ma è la sua texture globale che meraviglia. Un mix bilanciato di spezie complessamente esotiche che fondendosi alla base resinosa regalano qualcosa di assolutamente atipico, mai assaporato prima e piacevolissimo.

DC-Black-Lotus-ashtrayTutto è meravigliosamente condito da una dolcezza infinita che assume quasi la connotazione dei “marshmellows”, quei dolci mollissimi e zuccherosi che gli americani tentano di  rovinare scaldandoli, o meglio sciogliendoli, sul fuoco quando campeggiano con l’unico risultato di ustionarsi la lingua nel tentativo di assaporare quel magma semi-fuso e dolciastro.

Qua invece delizia fredda e zuccherina a mille, senza controindicazioni caloriche per i patiti delle diete, e se aggiungiamo le note agrumate che permangono in sottofondo il godimento diventa totale. Il sigaro non ha quella terrosità riscontrata a crudo ma qualcosa che definirei “legno dolce”, cremoso, mentre fra le spezie emerge netto e sopra alle altre il cardamomo.

Atipico segnalavo agli inizi della recensione e continuo a pensare, mentro lo fumo, che sia la sua dote più bella e particolare. Lo è nella sua connotazione pepata, diversa dal solito e dalle solite “bombe” a cui siamo abituati. Lui, il pepe, è sì presente ma resta lievissimo e mascherato in sottofondo. Lo è nell’effetto salato della fumata e nelle magiche note di agrumi e anice che la variano piacevolmente.

Complesso e variegato, ecco due definizioni che gli calzano a pennello e a cui aggiungerei espressivo, tremendamente espressivo.

Verso la metà si avverte un deciso calo di intensità delle spezie e finalmente arriva la terra ed il cacao avvertiti a crudo e, qua e là, note di pelle fanno capolino e carezzano i miei sensi. Fortunatamente non scompare invece quella meraviglia di mix dolce agrumato che enfatizzandosi crea un piacevolissimo contrasto palatale, lo stesso che si assapora gustandosi una bella torta al limone.

Se a questo aggiungiamo le note di lievito appena emerse, gustosissime, il mio animo si scopre improvvisamente pasticcere e mi immagino con un sorriso a 2.364 denti infornare e sfornare succulente torte al limone da un immaginario forno a legna. Forse è la suggestione ma ha anche un fumo profumatissimo, buono nelle sue fragranze ma per confermarlo dovrei avere una persona vicina che validi questa mia impressione.

La dolcezza in un continuo crescendo passa da deliziosa a straordinaria e nemmeno l’arrivo delle prime note di caffè riesce ad intaccarla. Il caffè peraltro mi stupisce invece per un altro aspetto, unendosi all’anice che continuo ad avvertire mi da la sensazione di sorseggiare una stupenda “sambuca con le mosche”! Gran sigaro.

Pan pepato, anice, caffè, nocciola, spezie dolci, caramello… cosa volere di più in un sigaro e in un finale che più che fumata definirei pura gioia, una gioia sensoriale armonica, bilanciata e aromaticissima. Lo paragono ad una sontuosa cena con ogni ben di dio a portata di mano e di stomaco, dove l’unico problema è riuscire ad assaporare tutto quanto.

Bravi, veramente bravi!

AUTORE

Andrea Zambiasi

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