

Rep. Dominicana

Intensità MEDIUM-LIGHT

Costo alto**
**alto: oltre i 15€

RING GAUGE 38

Complessità Alta

Fumata di Media durata*
*media: 60 - 90 min
Lunghezza
- 6″ / 152 mm
Anatomia
Fascia | Ecuador Connecticut |
Sottofascia | Rep. Dominicana |
Ripieno | Rep. Dominicana |

Valutazione

Eccellente
La fumata
Il sigaro di Zino
Non mi reputo una persona facilmente influenzabile, in nessun aspetto della mia vita peraltro normalissima. Non mi danno l’anima per l’ultimo ritrovato tecnologico, non seguo le mode o i trend di qualunque genere siano, ho le mie indubbie preferenze ma sono dettate da fini pratici o da gusti personali.
Però sono un curioso di natura e amo documentarmi su qualunque cosa sia attinente alle mie passioni e ho inoltre, come qualunque altro essere umano, i miei miti personali. Uno di questi è Zino Davidoff perchè ha contribuito, brand a parte, a costruire molto dell’immagine moderna del fumatore di sigaro e della sua diffusione.
Indovinate qual era il suo sigaro personale? Il suo preferito? Questo che sto fumando, il Classic No.2 divenuto ora Signature No.2. Avete capito bene? Non il sigaro di Gino Pino il salumiere sotto casa, il sigaro del mitico Zino Davidoff! E probabilmente il preferito da migliaia di altri appassionati.
Affrontando la fumata di questo panetela, tra le altre cose in un formato che amo alla follia (Panetela – Laguito no.2), non posso nascondervi che ho una certa apprensione.
Apprensione e di timore reverenziale perchè i miei gusti sono profondamente diversi e lontani da quelli di Zino, che si esternano nelle sue linee “white” classiche. Ho paura di non riuscire a cogliere l’essenza di questo sigaro che Zino tanto amava, ma del resto la voglia di provarlo è di gran lunga superiore…
Esteticamente devo dirvi che non è proprio il massimo, la sua chiara e lucida foglia da fascia è solcata da numerose cicatrici che gli tolgono parte dell’eleganza e bellezza che gli spetterebbe.
Poco male però perchè gli aromi intensi del piede mi rassicurano su quello che verrà…
Accendiamo il sigaro di Zino Davidoff…
La partenza è elegantemente leggera su note di terra e legno ma sono le note floreali e leggermente speziate ad attirare la mia attenzione. La leggerezza però non dura a lungo, sembra voglia stupirmi e come risposta cresce in intensità dopo circa un centimetro di braciere lasciando sbocciare una discreta cremosità.
Sopra ogni cosa emerge una componente alla nocciola che si fa nettamente percepire e, contrariamente alle mie aspettative, risulta decisamente terroso e pepato ma allo stesso tempo dolcissimo e suadente con le sue sfumature floreali e fruttate.
Decisamente morbido e elegante, sornione, aggraziato e affascinante come un felino. La sua espressività non è caotica e chiassosa bensì signorile e posata, non urla o grida ma racconta in toni pacati che aumentano il piacere dell’ascolto.
Se siete alla ricerca di possenza e potenza sbaglierete decisamente sigaro se lo scegliete, se invece siete alla ricerca di aromi sottili ed eleganti, ben orchestrati e bilanciati questo è il sigaro giusto.
La cremosità, la dolcezza fruttata, uno zic di agrumi, le eleganti spezie reggono completamente il gioco sensoriale di tutta la prima parte della fumata. Un piacere palatale davvero unico anche se ammetto troppo leggerino per i miei gusti.
Verso la parte centrale…
Emerge decisamente la nota di nocciola e compare anche il caffè controbilanciando il dolce e fruttato degli inizi. Perfino le spezie cercano di dire la loro e ricavarsi un loro personale spazio.
Io al momento gongolo come non mi capitava da tempo…
Rimane sempre morbido , vario e intrigante e comincio a capire perchè fosse il preferito dello stesso Zino Davidoff. Brav fioeu.
La componente pepata ora comincia a lavorare sul serio in retroinalazione ed è sorprendente vista la natura “soft” della linea e di questi sigari. Per me è invece una bella e piacevole scoperta. Al palato è una carezza vellutata, cremosa e dalla lunga persistenza post boccata.
Strano… un Connecticut leggero che sta cominciando a piacermi, sogno o son desto? Hmmm, mi sa che sto invece invecchiando! Ha, ha.
L’intensità cresce ancora e la fumata diviene più terrosa preannunciando un finale con i botti di Capodanno.
Il finale…
Incredibilmente riemergono in tutta la loro beltà le note floreali che aggiungono un ulteriore tocco di classe ad una chiusura di fumata assolutamente e insindacabilmente maschia.
Un detto popolare afferma: la classe non è acqua. Verissimo e questo Davidoff Signature No.2 ne è la prova lampante. Un piccolo capolavoro che non può non essere fumato almeno una volta nella propria vita. Mi darete poi ragione…