2016

Davidoff Escurio Corona Gorda

davidoff-escurio-corona-gorda
Rep-Dominicana

Rep. Dominicana

MEDIUM BODY

Intensità MEDIUM

Costo alto

Costo alto**

**alto: oltre i 15€

Ring Gauge 46

RING GAUGE 46

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 6″ / 152 mm

Anatomia

Fascia Ecuador Habano
Sottofascia Cubra brasiliano
Ripieno Cubra e Mata Fina brasiliano, San Vicente – Piloto e Olor/Piloto Dominicano

 

Valutazione

MOLTO BUONO

MOLTO BUONO

La fumata

A capo chino e in ginocchio sui ceci, recito pentito questa litania:

Confiteor Deo omnipotenti, beatæ Mariæ semper Virgini, beato Michaeli Archangelo, beato Ioanni Baptistæ, sanctis Apostolis Petro et Paulo, omnibus Sanctis, et vobis, fratres, quia peccavi nimis cogitatione, verbo et opere, mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.

Non ho svalvolato, o perlomeno non del tutto, ma la penitenza è d’obbligo per aver dubitato della qualità di questo prodotto e delle parole di Henke Kelner durante la sua presentazione.

A mio discapito adduco poche e fragili scusanti:

A – all’evento di presentazione i sigari erano stati appena spediti, quindi non al meglio delle loro condizioni, inoltre il mio palato era talmente asfaltato che avrei potuto rimettere in sesto tutta la Milano-Serravalle. Difficile se non addirittura impossibile riuscire a decifrarlo come si doveva.

B – egoisticamente ero deluso perchè avevo scoperto che il blend che tanto amo era stato modificato e ammorbidito. Questo alle mie orecchie suonava come: svuotato, spompato. I sentimenti vincono sempre sulla ragione ed io mi sentivo deluso e frustrato.

Insomma i nuovi Davidoff Escurio non mi avevano colpito più di tanto. Punto e basta.

Fortunatamente i miei 52 anni, anche se non mi servono ancora ad avere lo sconto anziani al cinema, mi aiutano ad attribuire alle cose il loro giusto peso. Forse è per questo che una vocina nel profondo ripeteva:

…ok non ti sono piaciuti e sei deluso ma dovresti riprovarli in condizioni migliori, con tranquillità, così da poter valutare con serenità il prodotto. Coraggio mica ti mordono… menti a te stesso se non ammetti che qualcosa in questi sigari ti ha stuzzicato, ti ha instillato il seme del dubbio… ora devi indagare…

Detto fatto. Li ho recuperati, ho fatto il dry-boxing e li ho fatti riposare al tasso di umidità da me preferito per il tempo necessario, controllandoli settimanalmente e… miseriaccia mi ero davvero sbagliato!

Intendiamoci però, NON sono ne mai saranno come gli Escurio con blend originale ma hanno la loro porca ragione di esistere. Siamo al cospetto di un’altra espressività, di un’altra movida che non ha il ritmo della Samba bensì della Bossa nova, meno frenetica ma altrettanto sensuale. Bisogna capirli e valutarli sotto questo profilo perchè la piacevolezza che esternano è comunque al di sopra della media.

Il primo bacio con questa bellezza Brasiliana mi regala spettacolari e intense note di terra, pelle e fichi secchi. Per poi sorprendermi una volta acceso con una dolcezza femminile che contrasta piacevolmente con l’aroma maschio di pelle nel fumo.

Una dicotomia che si ripeterà, sotto altre forme, durante la fumata ed è a mio avviso il codice segreto con cui decifrare il Davidoff Escurio Corona Gorda. Un sigaro dai mille contrasti perchè è intenso ma anche morbido, è maschio nella sua espressività ma anche femminile nelle sue nuance aromatiche, è poco invadente ma non leggero, insomma un nuovo ritmo tutto da scoprire.

Gli bastano pochi millimetri di cenere per entrare a regime e lo fa liberando le spezie con un pepe deciso che stuzzica in retroinalazione a tal punto da farmi starnutire. La sua danza si rivela anche terrosa, ai cereali e al cardamomo, spettacolarmente morbida e per nulla invadente.

Flash. Ora comincio a comprenderlo sul serio, ho trovato la sua chiave di lettura. Una fumata leggiadra e ballerina per una movida diversa, non basata sull’intensità di corpo ma su un ritmo espressivo più lento ma altrettanto piacevole e gustoso. Un’espressività dai toni agrumati, speziati e dolci che regalano sfumature di pane e pelle corroborate da una crescente intensità pepata.

Si rivela indubbiamente tonico ma non aggressivo, su una complessità inferiore rispetto ai suoi fratelli e ben celata nella sua morbida eleganza. Comincio a lasciarmi andare e ad abbandonarmi alla sua danza brasiliana e sensuale.

Le spezie e gli agrumi giocano un ruolo primario in tutta questa prima parte della fumata, adagiati su una dolcezza e un’intensità di corpo che mette a proprio agio il fumatore. Me ne rendo conto mentre lo sto assaporando, riesco a rilassarmi e a godermi l’attimo cosa questa per nulla scontata in una recensione.

Nella parte centrale acquisisce un’aromaticità più spiccata, si apre e rilascia note di lavanda e caramello. Diventa di una piacevolezza davvero unica e mi vien voglia di prendere boccate su boccate di fumo senza smettere mai. Tiro il freno a mano!

Non vorrei rovinarmi la fumata perchè a questo punto la morbidezza diventa fantastica e la sua diversa brasilianità si esterna, inaspettatamente, su un bengodi di frutta secca, orzo e note di pane sempre più evidenti. Il tutto spalmato su una dolcezza che non è ne cioccolatosa ne caffeinica, ma una commistione tra le due.

Nel finale purtroppo perde parte delle sua nuance aromatiche e della discreta complessità iniziale, ma la godibilità rimane comunque massima. Si fa indubbiamente terroso e legnoso, meno floreale, e il caramello prende il sopravvento sul resto assieme alle spezie mentre il fumo si fa veramente denso e masticabile.

Lo fumo fino a scottarmi le dita ma allo stesso tempo mi rendo conto che potrà non piacere del tutto a chi ama il blend originario, che continua ad esistere nei primi tre formati introdotti. Però offre davvero una diversa e intrigante interpretazione del blend.

Ora mi chiedo: non è forse il provare cose nuove l’essenza stessa del piacere? A voi la risposta…

AUTORE

Andrea Zambiasi

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