

Nicaragua

Intensità FULL

Costo medio alto**
**medio alto: da 10 a 15€

Ring Gauge 55

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata*
*media: 60 - 90 min
Lunghezza
- 5 5/8″ / 142 mm
Anatomia
Fascia | Nicaragua Habano Oscuro Oscuro (Pelo de Oro) |
Sottofascia | Nicaragua |
Ripieno | Nicaragua |

Valutazione

MOLTO BUONO
La fumata
MA CHI è COSTUI?
Come molti sapranno, o se non lo sapete lo potete leggere adesso, la linea My Father fu ideata e sviluppata nel blend da Jaime García per onorare suo padre, il mitico José Pepín García. Una linea di indubbio successo a cui nel tempo è seguita la Le Bijou 1922, con identico blend ma diversa foglia da fascia, come tributo rivolto questa volta al padre di José, ovvero il nonno di Jaime.
Le Bijou in francese sta per “gioiello” e 1922 è la data di nascita del padre di Pepin. Due linee quindi per due tributi rivolti alla figura paterna che condividono il blend con un’unica differenza, la foglia da fascia, che nella linea My Father originale è Ecuador Habano Rosado mentre nella Le Bijou è Nicaraguan Habano Oscuro.
Per la verità è Oscuro Oscuro come si evince dal loro sito, abbreviata in “O.O.”, e dall’esame visivo perchè ha una colorazione marrone scurissimo profondissima, una bellezza visiva che unita alla presentazione con le due fascette riccamente ornate, dona al sigaro un impatto estetico notevole.
Caldo, caldo, caldo… una nenia che offusca la mente e mi spegne fisicamente. All’arrivo delle prime botte di calura io, che soffro di pressione bassa, ne resto vittima ad un punto tale che vorrei solamente sdraiarmi e dormire. Faccio fatica, seriamente fatica a proseguire nelle attività di normale “routine” come scrivere recensioni o addirittura fumare un sigaro, non parliamo del resto.
Fortunatamente poi tutto passa ma al momento sono in piena sindrome “down”. In un impeto di orgoglio personale mi scuoto dal torpore e mi impongo di scegliere un sigaro da fumare. n.d.r. – suona strano lo so ma a me capita…
Cerco di riordinare le idee, cosa voglio? Sicuramente coccolarmi un po’, scuotermi dal torpore e non impegnarmi in una maratona fumosa che proprio non reggerei. Cosa scelgo? Un bel My Father Le Bijou 1922, un toro gordo dal RG importante (55) ma dalla lunghezza inferiore ai 6 pollici, mio limite di tolleranza per fumate impegnative.
Sigaro scelto. Perfetto, ma dove vado a fumarlo? Che domanda… nella mia outdoor smoking room, oltretutto la temperatura gioca a favore potendo stare all’aperto in camicia e godersi la frescura della sera che sta arrivando.
Il primo approccio con questo sigaro mi rincuora, una sensazione di cacao in polvere pervade la bocca nelle prime boccate a crudo, poi frutta secca e spezie dolci. Un connubio strepitosamente buono che unito alla terra e al cacao del piede mi fanno sperare per il dopo accensione.
Mentre scaldo il piede del sigaro con il jet-flame non posso fare a meno di notare come sia scuro e bello esteticamente, non posso nascondere che amo la variante Le Bijou con la sua fascia Habano oscuro oscuro più della linea normale. Un esile rivolo di fumo fuoriesce dal braciere oramai uniformemente incandescente, porto alla bocca e avidamente comincio la mia crociera fumosa.
Spezie dolci, cacao, caffè e un tocco di vaniglia sono il suo biglietto da visita. Niente male penso.
La fumata procede elegante e realmente gustosa, si rivela morbido al palato, con la giusta dose di di pepe a stimolarmi continuamente e con una meravigliosa nota agrumata che si adagia placida su una base di note complesse di legno. Missione compiuta, sto riuscendo realmente a coccolarmi.
Quando mi avvicino alla parte centrale della fumata avverto l’intensificarsi del cacao, che ora predomina, e avverto anche l’ingresso di una nota che ricorda la mandorla tostata. Stupenda la sensazione che lascia ma qualcosa comincia a incrinarsi. La nota acidulo-agrumata prende il sopravvento relegando le spezie, il cacao e l’accenno tostato al ruolo di comprimari della fumata.
Questo cambio di rotta non è del tutto esaltante ed è un peccato, perchè perde un po’ della meravigliosa espressività degli inizi. Fortunatamente resta pur sempre una delizia cremosa che non smette di coccolarmi ed io ne sono sinceramente gratificato.
Thank’s God (direbbero gli Americani) l’impasse non dura a lungo e improvvisamente torna in auge la nota di mandorla tostata e contemporaneamente compare, per la prima volta, una nota caramellata. Cremosità e dolcezza a questo punto esplodono e il fumo denso riveste il palato facendomi schioccare la lingua. Che goduria. Indubbiamente ho toccato lo “sweet spot” del sigaro e lo avverto chiaramente.
Da questo punto in poi però il sigaro comincia ad appannarsi un poco. Le note acidulo-agrumate che tanto stimolavano prima sfumano via, e resta la dolcezza di frutta secca e cacao con mandorla tostata in sottofondo che però non riesce ad essere intrigante come agli inizi. Fine delle coccole!
Resta pur sempre un gattone, un gattone sornione che piano piano vira verso un’espressività più caffeinica e speziata ma la risultante globale non è del tutto esaltante, non riesce più ad essere al livello degli inizi e nemmeno la novità dell’ingresso delle note di pelle risolleva la situazione, lo stallo in cui si è adagiato e che prosegue fino alla fine della fumata.
Continuo ad amare i Le Bijou 1922 molto più dei loro fratelli “normali” sebbene questo Grand Robusto non mi abbia folgorato come avvenne per il Petit Robusto. Intendiamoci è pur sempre una gran bella fumata, ma qualcosa in questo formato non funziona per il verso giusto appannando un po’ la parte finale della fumata. Comincio a pensare che nel RG intorno al 50, o anche meno, questo blend dia i risultati migliori.
Per coccolare coccola, nessun dubbio, ma il suo fratello My Father No.5 è davvero su un altro pianeta…