2015

Davidoff Nicaragua Robusto

Davidoff-Nicaragua-Robusto
Rep-Dominicana

Rep. Dominicana

MEDIUM-FULL body

Intensità MEDIUM-FULL

Costo alto

Costo alto**

**alto: oltre i 15€

Ring Gauge 50

RING GAUGE 50

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 5″ / 127 mm

Anatomia

Fascia Nicaraguan Havana-seed Rosado
Sottofascia Nicaragua Jalapa
Ripieno Nicaragua Estelí, Condega e Ometepe

 

Valutazione

ECCELLENTE

Eccellente

La fumata

Quando la Davidoff annunciò la realizzazione di un puro Nicaragua scoppiò il putiferio, ne parlarono tutti con eccitazione e da molti la cosa venne additata come epocale.

Di sicuro è stata una svolta non semplice per un brand, Davidoff, storicamente legato alla Rep. Dominicana ma anche ad una fumata che io spesso definisco “old style”. Non ha una valenza negativa però, le fumate Davidoff sono da sempre indirizzate, in stile e sostanza, al loro pubblico, alla loro schiera di consumatori.

Spostare il Nicaragua dentro la cerchia “aficionados” Davidoff deve essere stata un’impresa ciclopica per Henke Kelner, i tabacchi di questo paese non sono edulcorati ne semplici da addomesticare in un blend. Lui ci è riuscito e per la prima volta nella storia arriva un Nica Davidoff perfettamente integrato nel portafoglio e “vestito” per i suoi clienti. Plauso!

Ai “NICA-maniacs” probabilmente non piacerà moltissimo ma sappiate che ben pochi brand, se non addirittura nessuno, tiene realmente in considerazione i gusti dei propri clienti e non scordiamo che stiamo parlando di una clientela realmente world-wide e variegata in gusti e abitudini.

Una particolarità, la foglia da fascia Nicaraguan Havana-seed Rosado è invecchiata ben 10 anni.

IL SIGARO

Appuntamento serale con il mio fido socio di fumate Giuseppe Stucchi, questa volta la “vittima” sarà un Davidoff Nicaragua Robusto. Ogni qualvolta approccio un sigaro di questo marchio ho sempre una certa trepidazione, un velato senso di ansia che non è dovuto, lo so che lo state pensando, all’esborso richiesto piuttosto alle mie “normali” capacità degustative.

La domanda che mi pongo è sempre la stessa, sarò in grado di capirlo? Sarò in grado di percepirne le sottili sfumature a cui Davidoff da sempre è associato? Non ho mai la risposta pronta ma stavolta almeno ci pensa Giuseppe a stemperare l’atmosfera con della sana ironia innaffiata da uno splendido barbera a cui segue una spettacolare pasta all’arrabbiata!

Fra cibo, battute e racconti della serata evento, a cui Giuseppe ha partecipato il giorno prima, arriva finalmente il momento della fumata. Estratto dal bellissimo tubo nero opaco su cui campeggiano dei triangoli dorati simboleggianti le montagne del Nicaragua, lui si manifesta in tutta la sua bellezza. Una foglia da fascia lucente e praticamente perfetta, che contrasta meravigliosamente con la fascetta nera e argento Davidoff.

Tonight @davidoffcigars Nicaragua Robusto…wayto go…

Una foto pubblicata da Andrea Zambiasi (@zambiasiandrea) in data:

Alle labbra la fascia delicatamente stuzzica con il pepe mentre note di pelle e spezie dolci, assieme a pelle, dominano a crudo. Niente di straordinario se vogliamo ma una volta acceso la prima sorpresa. Parte decisamente e inaspettatamente tonico, elegante nel suo essere “maschio” grazie alle note di pelle ben avvertibili.

Io e Giuseppe ci guardiamo con gli occhi sgranati e all’unisono esclamiamo “urca boia… ahhhh, però!”

Da buon Nicaraguense ha una discreta vena pepata che stimola i recettori nasali ed una base complessa di note di legno esotico, terra, spezie dolci e nocciola veramente intriganti. Risulta morbidissimo, gradevole e ben amalgamato nella sua espressività, e seppur decisamente al di sopra della media come intensità non sferza i sensi, piuttosto li culla regalando un saporito e gustoso viaggio nel godimento.

Al procedere del braciere corrisponde una virata, lenta ma avvertibile, verso una complessità più tostata e caffeinica con un fumo realmente profumatissimo, speziato e sensualmente dolce con una vena di sottofondo alle arachidi (o se preferite spagnolette come le chiamavo da bambino…) piacevolissima.

Non resta mai però adagiato sugli allori, risulta divertente e variegato e dotato di un crescendo di intensità di corpo notevole. Arrivano note di cacao amaro e lui si fa sempre meno dolce nel complesso assumendo una connotazione più terrosa con punte di legno leggermente amaricante ma assolutamente gradevoli, per nulla stridenti nel complesso.

La sensazione più bella fumando questo robusto non deriva solamente dalla sua rotondità e morbidezza globali ma dalla sua varietà, dal suo modificarsi continuamente sorprendendomi quasi ad ogni boccata. Pensare che sono ancora nella prima parte della fumata.

Il mio sollazzo al cacao amaro si fa sempre più resinoso e riemerge decisa la pelle, nel mentre raggiunge il suo “sweet spot” snocciolando mille e una varianti al cacao, assieme a note più floreali e agrumate che prima non avvertivo.

Un improvviso momento di ilarità generale viene scaturito quando il sigaro, come un novello Rocco Siffredi, ha una vistosa (nel mio esemplare) erezione della cenere che si erge sempre più verso l’alto scatenando delle grasse risate fra me e Giuseppe. Una erezione del sigaro ma anche dei sensi sebbene il paragone sia forse un po’ irrispettoso per questo gran bel robusto.

Una debacle momentanea perchè lui si riprende alla grande riassestando il braciere su una “precisone” Davidoffiana che è un marchio di fabbrica. Quasi a farsi perdonare sviscera una dolcezza infinita che si mantiene tale fino a metà circa della fumata. Da quel momento parte per la tangente e sfodera un insospettato caratterino, l’intensità decolla decisa senza mai perdere però del tutto quella sua eleganza innata malgrado attraversi anche qualche momento critico, qualche sbilanciamento, che mina leggermente l’armonia generale che lo contraddistingue.

Questa sua “debacle” svanisce in men che non si dica ed entro nel regno del caramello e delle spezie. Torna morbido al palato, denso e masticabile nel fumo, gustoso in fumata. Fumata che prosegue ora con note più tostate, al caffè e alla pelle per poi arrivare ad un culmine sensoriale al sapore di Marron glacé che mi lascia letteralmente basito e mi introduce al finale della fumata.

Finale magistralmente opulento, alla frutta secca e alla crema di caffè, il tutto accompagnato da un fondo ai cereali anzi ai muesli straordinariamente gustoso.

Durante la recensione del Nicaragua Toro coniai questa definizione: “…sono i più dominicani dei Nicaraguensi o i più Nicaraguensi dei Dominicani”. Ognuno scelga la definizione che più gli si addice ma resta il fatto che la Davidoff ha fatto un lavoro magistrale creando un sigaro perfettamente “disegnato” per la sua schiera di fedeli consumatori.

Alla Davidoff hanno colto, a mio giudizio, nel segno forse scontentando altre schiere di aficionados ma questo sigaro va visto e giudicato secondo altri parametri. Questa linea non vuole e non vorrà mai essere un’alternativa ai Nicaraguensi che conosciamo bensì offrire al clan Davidoffiano un assaggio diverso di un territorio prima inesplorato.

Certo il biglietto da pagare non è certo dei più lievi ma è perfettamente in linea con il resto del portafoglio del marchio, tutto orientato su alti livelli. Acquistarlo per poi criticarne il prezzo o la sua Nicaraguensità è uno sbaglio colossale, apprezzarne invece le sua doti di rotondità ed eleganza in stile Davidoff, esplorando un diverso territorio, è corretto.

I Nica Maniacs più incalliti hanno sicuramente alternative altrettanto valide e più economiche in cui attingere senza scomodare o criticare questo Davidoff che reputo ben fatto, eccellente e molto più in linea con i gusti moderni di tante altre linee del brand.

 

AUTORE

Andrea Zambiasi

ALTRI SIGARI DI