
Honduras

Intensità FULL

Costo alto**
**alto: oltre i 15€

RING GAUGE 60

Complessità Alta

Fumata di lunga durata*
*lunga: oltre 90 min
Lunghezza
- 6″ / 152 mm
Anatomia
Fascia | San Andres Maduro Messicana |
Sottofascia | Authentic Corojo Maduro Honduras |
Ripieno | Maduro (Honduras, Rep. Dominicana, Brasile) |

Valutazione

Wow Factor
La fumata
I telegiornali sembrano impazziti, tutti nel palinsesto recitano più o meno così: “Furto del secolo – trafugati due manufatti dal valore immenso, il furto è avvenuto la scorsa notte…la polizia brancola nel buio…”
Io gongolo al pensiero di essere l’artefice di questa malefatta. Da buon palo della banda del mezzaghese, che l’ha vist na gota ma in cumpens l’ha sentu nient, stranamente avevo intuito la bontà di questo colpaccio ma non ero ancora riuscito a parlarne al boss, Giuseppe Stucchi.
Una sera mi decido, alzo la cornetta e lo chiamo. La telefonata è breve, illustro il colpo e lui si convince immediatamente. Del resto gioco facile, convincere Giuseppe è come convincere un bambino a mangiare delle caramelle… detto, fatto!
Velocemente pianifichiamo e organizziamo, puntello questa sera alle nove in punto a Mezzago. Attacco il telefono pregustando eccitato quello che di li a poco avverrà. Non vi tedio con i dettagli ma tutto fila inspiegabilmente liscio ed entriamo in possesso di due meravigliosi manufatti di tabacco scurissimo, i Camacho Triplo Maduro 60/6.
Scopo del furto? Rivenderli al mercato nero? NO WAY! Siamo una banda sgangherata, mica rubiamo per arricchirci, la nostra filosofia è la ricerca del godimento personale e in questo oserei dire che siamo dei veri artisti. Come alcuni amici ci definiscono siamo un’associazione a delinquere con finalità goduriose… e tanto a noi basta.
Il nostro bottino di due sigari somiglia per la verità più a una batteria di cannoni di Navarone da tanto sono imponenti. Non passano certo inosservati a cominciare dalla foglia da fascia che li riveste, meravigliosa, scurissima e priva di imperfezioni. Al nostro rientro al covo non stiamo più nella pelle, l’eccitazione è visibile sul volto di entrambi, così basta uno sguardo complice per concordare cosa fare nell’immediato…fumarli!
Indecisione? Manco per sogno, ci tuffiamo sui sigari avidi come non mai. La fumata si rivelerà strabiliante, complessa ed estremamente varia.
Una prima avvisaglia arriva perfino a crudo con profonde note che ricordano il cioccolato, gli agrumi (anzi arancio per la verità) e pelle. Ma è una volta acceso che veniamo proiettati in un mondo immaginario come la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka.
Si rivela un gattone, sornione e per nulla aggressivo sebbene parta deciso in un crescendo inaudito su note di terra, note tostate, spezie e dolce di caffelatte. La componente pepata avvertibile stuzzica il naso e qua e là fanno capolino anche note di pelle.
Non ha però gli artigli come il corona, la pantera, fa le fusa e carezza i sensi grazie a una dolcezza davvero sopra la media. Le note speziate peraltro risultano stranissime, quasi di bacche alpine, di ginepro ma anche dolci e un po’ amaricanti come le caramelle al rabarbaro.
Il boss Giuseppe non riesce a trattenersi ed esclama: “ohhhhh mamma!” Risulta complesso e divertente, come il fratellino ogni puff, ogni boccata è quasi storia a se stante. Non ci si annoia mai e la sorpresa è sempre dietro l’angolo, questo catalizza la nostra attenzione o forse è la paura di perderci anche la più piccola sfumatura aromatica. Prosegue con note di pan biscotto mentre il pepe comincia ad affievolirsi così come le note di cioccolato.
Avvertiamo le spezie adagiarsi in sottofondo e la percezione globale è di un’estrema morbidezza al palato. Questo suo essere suadente porta Giuseppe a definirlo un sigaro educato, un sigaro che chiede il permesso quasi a non voler arrecare disturbo. La cosa più stupefacente è che siamo a poco più di un centimetro di braciere, mica alla fine della fumata!
Le spezie si ammorbidiscono e si amalgamano sempre di più. Nelle varie note qualcosa mi ricorda il cardamomo, avverto anche una punta decisamente balsamica ma è nell’effetto masticabilità del fumo, che cresce sempre più, contornato da note di cacao meno dolci che il sollazzo si fa massimo. Poi un’inversione di tendenza, torna quasi agli inizi in un tripudio di cacao, anzi di cioccolato dolce che tanto ci aveva impressionato.
Questo suo giocare, questo suo cambiare continuo, restando sempre bilanciatissimo, è forse la sua dote più bella ed appariscente. Questa linea deve a mio giudizio essere letta in queste connotazioni, lasciandosi al contempo coccolare da questo gattone buono.
I cannoni da contraerea @camachocigars pronti a fare duoco Una foto pubblicata da Andrea Zambiasi (@zambiasiandrea) in data:
La sua varietà espressiva viene riconfermata, se mai ve ne fosse bisogno, dall’ingresso di note minerali e agrumate per poi far emergere una decisa componente di anice e frutta secca. Resta sempre sulla sua base di terra e legno, sempre gentilmente tostata in sottofondo e permane quella sua mirabile crescita di intensità di corpo, lenta ma continua che impedisce di annoiarsi.
Ora più della metà del sigaro si è oramai trasformata in cenere compatta e quello che resta diventa, come precedentemente accennato, il regno del tostato, delle spezie e della frutta secca. Si affievolisce la dolcezza e riemerge inaspettato il pepe, tutto assume una sfumatura caramellata, alla carruba e al cacao. Arrivano perfino splendide note che ricordano il pane e quei sentori agrumati ora spiccano evidenti sul resto.
Il finale è un amalgama perfetto di caffè espresso e spezie dolci, di panna cotta che riveste il palato con una permanenza lunghissima goduriosa. Lo definiamo il “Rè” degli scottadito arrivando realmente a dover abbandonare quanto resta perchè impossibilitati a tenerlo fra le dita.
Se mai una linea di sigari possa avere un sovrano, per i Camacho Triple Maduro il 60/6 o Gordo ne è sicuramente il candidato ideale. Tonico al punto giusto diverte in fumata per la sua varietà espressiva, se la si riesce ad apprezzare, e coccola il suo padrone come ogni buon gattone che si rispetti.
Diverso dal Corona risulta nettamente più fruibile, meno graffiante e più intrigante a patto però di non ricercare, come per il Corona, le emozioni forti e selvagge. Una crociera placida nel mare del godimento o se preferite nella fabbrica di Willy Wonka.
Fra i Double Toro in commercio è in assoluto uno fra i più espressivi e completi che abbia fumato.