2015

Alec Bradley Coyol Robusto

Alec-Bradley-Coyol-Robusto
Honduras

Honduras

MEDIUM-FULL body

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio

Costo medio**

**medio: da 7 a 10€

Ring Gauge 52

RING GAUGE 52

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 5″ / 127 mm

Anatomia

Fascia Trojes Honduras
Sottofascia Trojes Honduras, Jalapa Nicaragua
Ripieno Trojes Honduras, Estelì e Condega Nicaragua

 

Valutazione

ECCELLENTE

Eccellente

La fumata

MA CHI è COSTUI?

I Coyol sono una linea celebrativa della Alec Bradley, ideata e realizzata per rendere omaggio non solo ad una specifica piantagione Honduregna, Vega Coyol, ma anche al tabacco da loro coltivato. Per questo motivo tutto il blend è disegnato intorno a questa piantagione ed ogni singola parte, fascia-sottofascia-ripieno, ne contiene un po’.

IL SIGARO

Mi sono letteralmente innamorato di questa linea dall’esplosività aromatica, tanto da aver coniato una sigla ad-hoc: B.B.B. ovvero “Big Bang Blend”. Non so come ci siano riusciti ma accenderne uno è come…

Time: Eighty seconds.
LC: RCO, report range go for launch.
Range Control Officer (RCO): Range go for launch.
Mission Director: LC, you’re go for launch.
LC: Roger.

3…2…1… GO! L’accensione dei propulsori di questo Coyol è un’esplosione infuocata e pepatissima in retroinalazione, su note di cacao e un retrogusto di ciliegia matura. Da non crederci, strabuzzo gli occhi per la sorpresa.

Esaurito il carburante necessario alla spinta iniziale si tranquillizza, arrivano le spezie come la cannella, una dolcezza cremosa e fruttata, uno zic di caramello, note di legno e terra di sottofondo. Tutto è tremendamente esotico e intrigante e di una tonicità senza mezze misure. Lo trovo sincero nel presentarsi, senza falsità ne incertezze come solo accade a chi è conscio delle proprie qualità.

Maaaammmmaaaaaa mia quanto è buono. Se fossi un adolescente mi verrebbe da dire, accentuando la cosa con teatrale gestualità: ti stimo fratello, che sballo fico!

Saltano ora a bordo del razzo, pardon del Coyol, note tostate, di nocciola e una punta di vaniglia mentre il fumo si fa più animale, con rinnovate note di pelle. Già il Coyol Gordo mi aveva impressionato ma questo robusto è a mio giudizio anche meglio.

Risulta mirabilmente complesso nella sua espressività, con una texture aromatica amalgamata, esotica e realmente intrigante, fusa su un fondo caramellato e burroso, in grado di esternare tutte le sfumature del cioccolato, sia al latte che fondente, e delle spezie asiatiche. Al naso ha un profumo speziato di una bontà unica.

“Porca puttenola” direbbe Banfi, gli manca solo la parola!

Nella parte centrale si intensifica maggiormente assumendo una dolcezza di fondo ancor più accentuata, simile al latte condensato, con un delizioso retrogusto al “Masala Chai”, il fantastico Tè indiano. In questa fase il palato viene letteralmente avvolto da questo abbraccio sensoriale e vi assicuro che è un’esperienza da provare.

Da questo denso abbraccio distinguo ben presto la nocciola tostata mentre tutto si fa più terroso con il pepe che comincia a stemperarsi in sottofondo. Emerge anche uno zic di mineralità, che però non stona ma contribuisce a variare l’insieme, e si acuisce quella nota meravigliosa alla ciliegia che avevo notato agli inizi. Una fase saziante, che riempie bocca e gola regalando un godimento al di sopra della media.

Quello che arriva dopo è forse lo “sweet spot” del sigaro. Un finale assolutamente delizioso, bilanciato, se vogliamo simile al precedente ma ancora più dolce, se mai fosse possibile, snocciolando senza interruzioni di sorta un bengodi aromatico, una lista della spesa infinita che comprende:

  • cremosità
  • caramello e cannella
  • spezie
  • terra e legno
  • cacao e latte
  • caffè
  • ciliegia
  • pelle

tutto amalgamato assieme con solo una piccola incrinatura nella piacevolezza globale che esterna. Compare un nota amaricante che disturba leggermente il piacere della fumata. Non è un dramma esistenziale ma asciuga un po’ il palato arrestando la sua ascesa al limbo dei “wow factor”. Peccato.

Rimane un sigaro della madonna, poche balle. Una delle ultime e forse migliori introduzioni, con un blend dotato di un “quid” in più, unico e tremendamente buono.

 

AUTORE

Andrea Zambiasi

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