
Rep. Dominicana

Intensità MEDIUM

Costo medio**
**medio: da 7 a 10€

RING GAUGE 46

Complessità Media

Fumata di breve durata*
*breve: meno di 60 min
Lunghezza
- 4 1/2″ / 114 mm
Anatomia
Fascia | Ecuador Habano |
Sottofascia | Pelo de Oro Visus |
Ripieno | Rep. Dominicana e Nicaragua |

Valutazione

Buono
La fumata
Winston Churchill Belicoso The Traveller, il viaggiatore. Un nome che perfetto per un sigaro adatto a farci compagnia in un ipotetico viaggio di qualsivoglia natura. Un sigaro che malgrado il nome altisonante nasce con uno scopo preciso e molto semplice, quello di gratificare il fumatore. Non va infatti letto e interpretato lato complessità o struttura aromatica, non che manchino del tutto, ma per piacevolezza e svago in fumata.
Un sigaro #ZeroSbatti che non possiede il retaggio del super blend Winston Churchill dei moduli più grandi, non è lo stesso infatti, ma ha comunque delle qualità e nel suo piccolo lo dimostra. Regala quello che promette e in un mondo come il nostro non è cosa da poco.
Sniff-o-rama. Al piede intensi profumi di spezie dolci, pelle e cacao deliziano il naso, mentre nelle prime boccate da spento percepisco fieno, spezie e una bellissima stimolazione pepata sulle labbra. Un buon preambolo per un fumatina che sulla carta non è nata per strabiliare ne per competere con i suoi fratelloni.
Puff-o-rama. Parte bello pepato su note di legno, spezie dolci, frutta secca e con uno zic di pelle a contorno. Indubbiamente presente ma non invadente, non complesso ma piacevole.
Strutturandosi gioca tutto sulla nocciola e su una dolcezza fruttata, perfetto a mio avviso per accompagnare brevi pause dove non si ha proprio voglia di dedicarsi al sigaro e alle sue sfumature aromatiche. Come nella mia passeggiata post pranzo, un mini viaggio nei meandri mentali delle beghe lavorative e dei progetti personali che accompagno solitamente con una fumata in grado di rallegrarmi e non impegnarmi ulteriormente. The Traveller? Scelta azzeccata.
Ad un certo punto la dolcezza lascia il posto alle note legnose, di spezie e caramello ma con punte amaricanti che disturbano se non doso le boccate. Una vaga punta tostata si mischia a lieve pelle irrobustendo la fumata e contribuendo ad amplificare il piacere.
Il fumo si ispessisce man mano che aumenta il braciere ed è sufficientemente elegante ma privo di particolari guizzi aromatici o di complessità, ne io li pretendo onestamente da questo sigaro.
Improvvisamente l’amaricante sparisce, percepisco lieve sfumature agrumate e tutto si assesta su cacao e nocciola tostata su un sottofondo ora terroso. Un sigaro diesel a cui serve scaldarsi per bene e raggiungere la sua temperatura ottimale prima di rendere al meglio.
Mentre questa malignità si crea nella mia mente, il maledetto si vendica lasciando cadere un cilindro di cenere dritto dritto sullo smartphone con cui stavo prendendo appunti. Smadonno ad alta voce e rido allo stesso tempo. Me lo merito, 1 a 1 palla al centro.
Il finale è denso, intenso, tostato e anche molto pepato. Ritorna la dolcezza ma è una dolcezza atipica, caffeinica che va a braccetto con un’inaspettato quanto strano sapore di funghi. Globalmente è il regno del caffè, della pelle e delle spezie pungenti e scure come i chiodi di garofano. Chiude infatti su caffè speziato e caramello.
Mi sono divertito, mi è piaciuto e non ho avuto difficoltà di nessun genere. #ZeroSbatti.
Cercate qualcosa in più da una fumata? Rivolgetevi altrove, ma se cercate semplicemente il piacere lui mantiene quello che promette.
