2018

Camacho Corojo Corona

Camacho Corojo Corona
Honduras

Honduras

MEDIUM-FULL body

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio

Costo medio**

**medio: da 7 a 10€

Ring Gauge 44

RING GAUGE 44

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 5 1/2″ / 140 mm

Anatomia

Fascia Authentic Corojo (5th priming) Honduras
Sottofascia Authentic Corojo Honduras
Ripieno Authentic Corojo (3rd priming) Honduras

Valutazione

BUONO

Buono

La fumata

La genesi

Del tabacco Corojo ne ho ampiamente parlato nelle recensioni del Camacho Corojo Figurado e Robusto che chiamai il “Re Scorpione”. Molto tempo è passato e molta strada è stata fatta da questo tabacco dal suolo Cubano prima, alla Jamastran Valley in Honduras poi dove la Camacho lo ha coltivato e affinato.

L’Original Corojo è oggi ribattezzato Authentic Corojo e conserva quel suo tipico morso rustico e pepato. Nei blend spinti come in questi Camacho Corojo la sferzata pepata e l’intensità di corpo non sono da sottovalutare e li rendono adatti a fumatori avvezzi a simili bordate. Non sono e non saranno mai sigari adatti ad un consumo quotidiano a qualsiasi ora del giorno.

La fumata del Camacho Corojo Corona

Pur conoscendo il Corojo e la linea Camacho Corojo approccio questo Corona con un certo timore reverenziale. Il formato infatti, grazie al diametro ridotto, enfatizza le qualità dei tabacco e la loro intensità e questo Corojo Corona fa onore alla sua nomea… basta accenderlo per capirlo.

Il biglietto da visita è una sciabolata bella papata su un sottofondo di legno nobile, note tostate molto evidenti, frutta secca e spezie. Involontariamente sbaglio la retroinalazione e respiro del fumo… uuuuiiiiiiiiiiii, errore madornale che mi fa quasi perdere i bronchi. Mi ci vogliono diversi minuti per riprendermi e riprendere una respirazione normale! Andateci piano con la retroinalazione, è un consiglio spassionato.

Fortunatamente il sigaro comincia a costruire una dolcezza diffusa che mitiga l’intensità di corpo già notevole e un effetto dry al palato altrimenti fastidioso. Dopo solo un centimetro il Corojo del blend lavora a manetta e sferza le cavità nasali come un V8 Hemi sovralimentato di una “muscle car” Americana. Vacca boia!

Dosando le boccate riesco a mantenere la fumata bilanciata e gustosissima, ma avverto i suoi artigli pronti a graffiare ad ogni minimo errore. Per fumare questo Camacho Corona dovrebbero inventare un patentino speciale da esibire prima del suo acquisto…

Le spezie e il pepe dominano ora la fumata, appoggiate su un sottofondo torbato e legnoso. Di sicuro non è un sigaro che lascia indifferente chi fuma e probabilmente nemmeno chi sta intorno. Infatti un astante si sbilancia… cos’è un Toscano? Ma vada via…non vedi la fascetta? Seeeeh, toscano dei miei cifoli.

Avverto entrare una punta di cannella e di cardamomo, ma appena accennate quasi non vogliano disturbare il resto delle note aromatiche e chi fuma. Non è un sigaro complesso o dai giochi sensoriali spinti, però risulta piacevole e di soddisfazione.

La dolcezza avvicinandosi alla parte centrale acquista una sfumatura di cacao mentre il pepe si affievolisce perfino in retroinalazione. Non scompare mai del tutto ma rientra in un ambito decisamente più piacevole e meno impattante almeno per me.

Il Camacho Corojo Corona ha indubbiamente raggiunto il suo “sweet spot” perdendo completamente l’effetto dry degli inizi. Malgrado questo corona abbia a tutti gli effetti più di un anno di riposo in humidor, il braciere richiede comunque diversi aggiustaggi che non pregiudicano però la qualità della fumata.

La texture globale ora acquista una punta caramellata e la sensazione palatale è simile a quella lasciata da un whisky torbato e permane a lungo in bocca.

Mi avvicino al finale…

Onestamente pensavo che questo corona mi mettesse a dura prova, invece la parte centrale scivola via senza particolari intoppi o controindicazioni. Il fumo si addensa decisamente e lascia un effetto grasso al palato oltre a una lieve sensazione balsamica. Globalmente risulta forse troppo lineare per elevarsi alla fascia dell’eccellenza, che è appannaggio di fumate in grado di divertire e impegnare maggiormente il fumatore.

Però trovo sia perfetto per accompagnare attività alternative che non la semplice degustazione del sigaro. State passeggiando al parco o rilassandovi con un buon libro? Siete in una botte di ferro…

Il finale è scoppiettante come i fuochi d’artificio a capodanno. Aquista una discreta dose di caffè e le spezie risultano preponderanti su tutto il resto ma sono l’intensità di corpo e quella nicotinica che scatenano i botti raggiungendo livelli davvero elevati. Io comincio ad accusare gli effetti collaterali, la testa gira e fatico ad annotare le mie ultime sensazioni sullo smartphone.

Indubbiamente non è un sigaro per deboli di cuore, o per coloro che prediligono fumate di media intensità e forza. Qui siamo nell’universo di He-Man del pianeta Eternia, mica sulla terra in mezzo a comuni mortali.

Un consiglio? Parafrasando Nico Cereghini casco in testa e godetevi la corsa.

AUTORE

Andrea Zambiasi

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