
Honduras

Intensità MEDIUM-FULL

Costo alto**
**alto: oltre i 15€

RING GAUGE 56

Complessità Alta

Fumata di lunga durata*
*lunga: oltre 90 min
Lunghezza
- 6 1/2″ / 165 mm
Anatomia
Fascia | Honduras Trojes Seco |
Sottofascia | Honduras Trojes Seco, Nicaragua Esteli Seco |
Ripieno | Honduras Ligero Trojes Honduras (2), Nicaragua Ligero Esteli, Honduras Trojes Viso, Nicaragua Jalapa e Esteli Viso, Nicaragua Jalapa Ligero |

Valutazione

Eccellente
La fumata
n.d.r. – un grazie di cuore al mitico Giuseppe Stucchi che ha procurato i sigari
Questo sigaro come moltissime altre Edizioni Limitate scatena sempre un putiferio comunicativo, positivo o negativo che sia, di cui onestamente a me sfugge il senso. Non che parlarne sia reato o peggio un “crimine” contro l’umanità ma spesso, anzi troppo spesso, dimentichiamo che ogni EL è di fatto un progetto a se stante… tranne a Cuba.
Ne ho sentito di ogni e nelle esternazioni pubbliche, specialmente sui social, la tiritera è sempre quella:
“buono… sì ma preferivo la scorsa edizione…“
oppure: “A ME piace di più l’edizione del 2014… o preferisco quella del 2015…“
la mia risposta: echissenestrafregaporcadiquellaputtenola.
Perchè sprecare fiato in inutili polemiche e comparazioni quando sapete benissimo che la scorsa edizione a brevissimo scomparirà perfino dalla galassia australe? Perchè ignorare il semplice assunto che ogni EL è un progetto fine a se stesso e che va giudicato per quello che è e non paragonato ad altro?
Non me lo spiego e francamente rinuncio anche a cercare di capire.
Comunque questo Alec Bradley Fine & Rare JRS 10 è meglio del Fine & Rare Ta-25A del 2014. STO SCHERZANDO pisquani, ci siete cascati!
Avviso per i lettori – se cercate in questa recensione un confronto di qualsiasi tipo state sprecando il vostro tempo, pertanto il ditino che utilizzate per muovere la rotellina del mouse e far scorrere la pagina potreste adibirlo all’introspezione nasale senz’altro più proficua.
Sto divagando troppo, torniamo al nostro Fine & Rare JRS 10.
Il blend prevede una lista infinita di diverse sementi, provenienza e taglio. Non ve le elenco ora tutte, sono ben 10 diverse, ma quello che posso affermare è che sono accumunate da una qualità e bontà avvertibile già dai primi 2/3 puff. Provare per credere.
La partenza di questo Toro Gordo è incredibilmente dolce e morbida, il fumo riveste il palato ed ha una composizione molto particolare su note classiche di legno e terra ma sopratutto spezie gentili e dolciastre con qualcosa che ricorda il pane.
Profuma anche di sottobosco ed erbe nobili, piacevolissime da percepire, ma alla fine “chissene” di elencare le note aromatiche, questo sigaro è realmente un inno alla primavera, allo zucchero, alla dolcezza al cacao e al miele. Indubbiamente complesso e vario nella sua texture.
Questo suo fumo denso e quasi masticabile lascia placidamente una quantità di stimoli sensoriali da lasciare stupefatti. Di tutto e di più mi verrebbe da dire ma quello che più mi colpisce è il suo restare saldo nella sfera delle estreme dolcezze con un sottofondo piacevolmente vegetale che contrasta con il resto ed io lo amo per questo.
Giuseppe, mio fido compagno di fumata, conia una perfetta definizione: un sigaro a glicemia zero ma che coccola e carezza meglio di una gnocca! Evvai Giu…
In tutto questo una componente pepata stimola meravigliosamente le cavità nasali e il palato. Procedendo nella fumata il sigaro non si stravolge mai, sembra crescere di intensità e gusti senza mai capovolgere la situazione, cosa volete di più? Io nulla.
Insomma un sigaro dal “petting” infinito al cacao e note cioccolatose su cui si innesta una acidità agrumata che amplia a dismisura le percezioni sensoriali. Pur non stravolgendosi riesce comunque a giocare, ad alternare le componenti variando la fumata come nell’emergere deciso delle spezie e della terra verso la parte centrale.
Parte questa che ha nell’intensità maschia di corpo la sua dote migliore che va a braccetto con il precedente strutturarsi delle spezie al pari della sua dolcezza. Lo trovo bilanciatissimo in fumata anche quando arrivano note più amaricanti di caramello. Ha una sua “speciale” evoluzione, un suo personale racconto che va capito ed apprezzato, solo così il capolavoro che è si manifesterà alla vostra persona.
Attenzione però, per rendergli giustizia va assaporato a boccate leggere trattenendo a lungo il fumo in bocca. Allora vi renderete conto delle sottili sfumature di menta che possiede e che si fondono con il cacao regalando la sensazione di degustrare uno stupefacente “After Eight”, le tavolette ripiene di menta della Nestlè.
Strano e intrigante al tempo stesso, pieno di giochi sensoriali che coinvolgono a tal punto da trasformare la fumata in un viaggio nel mondo del piacere e dei contrasti come fra il dolce al naso e l’amaricante in bocca. Mi ritrovo a bere una cioccolata al cacao amaro poco zuccherata.
Il finale invece mantiene la componente pepata che per tutta la fumata rimane elegante in sottofondo ma è tutto dedicato al caffè, al caramello e a un meraviglioso cioccolato fondente al 95% Lindt che non dimenticherete tanto facilmente.
Un sigaro ben strutturato dalla infinita dolcezza e che stuzzica e stimola lungo tutto l’arco della fumata. Non aggiungo altro…
Composizione dei tabacchi
- Trojes, Honduras Ligero Criollo ’98
- Trojes, Honduras Ligero Corojo ’99
- Estelì, Nicaragua Ligero Criollo ’98
- Trojes, Honduras Viso Criollo ’98
- Jalapa, Nicaragua Viso Corojo ’99
- Estelì, Nicaragua Viso Corojo ’99
- Jalapa, Nicaragua Ligero Corojo ’99
- Trojes, Honduras Binder – Seco Criollo ’98
- Estelì, Nicaragua 2nd Binder Seco Corojo ’99
- Trojes, Honduras Wrapper Seco Corojo ’99
