2019

Aging Room Quattro F55 Espressivo

Aging Room Quattro F55 Espressivo
Aging Room Quattro F55 Espressivo
Rep-Dominicana

Rep. Dominicana

MEDIUM-FULL body

Intensità MEDIUM-FULL

Costo medio

Costo medio**

**medio: da 7 a 10€

Ring Gauge 50

RING GAUGE 50

Complessità Medio Alta

Complessità Medio Alta

Fumata di Media durata

Fumata di Media durata*

*media: 60 - 90 min

Lunghezza

  • 5″ / 127 mm

Anatomia

Fascia Sumatra 2003
Sottofascia Rep. Dominicana
Ripieno Rep. Dominicana

 

Valutazione

ECCELLENTE

Eccellente

La fumata

Più che un sigaro una delicata e dolce meraviglia. Elegante e morbido grazie a quel suo essere medio leggero in forza, ma intenso nella sua espressività. Una delle cose più strabilianti di questo sigaro è che dal braciere emerge sempre un fumo profumatissimo dalle incredibili note di arancio candito.

Lo raccomando sul serio questo Quattro F55 Espressivo, nel nome e nei fatti. Certamente non fa parte della schiera di sigari che “piegano le ginocchia” o “frantumano le rocce” ma ha fascino da vendere ed il blend è realmente ben confezionato. Un sigaro adatto a tutti e per tutte le occasioni, non da decifrare ma da godere.

Riconoscimenti

2015

ECCELLENTE

Eccellente

La Aging Room Cigars è un comparto della Boutique Blends Cigars, sub-organizzazione della Oliveros Cigars di Rafael Nodal, in cui vengono sviluppate linee di sigari utilizzando ottime partite di tabacchi non sufficienti però a grossi lotti produttivi. Per questo motivo le linee della Aging Room Cigar sono a tutti gli effetti delle “small batch releases”. Tutta la produzione avviene presso la Tabacalera Palma di Jochi Blanco nella Repubblica Dominicana.

La linea Quattro F55 si differenzia dalle altre per due caratteristiche specifiche, la prima è che sono box-pressed (le altre linee non lo sono) mentre la seconda è la foglia da fascia Sumatra. La leggenda narra che lo stesso Nodal l’acquistò presso una manifattura Europea di sigari “machine-made” fallita.

Curiosità
Il termine Quattro che compare nel nome del sigaro si riferisce alla forma box-press del sigaro che ha, in effetti, 4 lati.
La sigla F55 invece fa riferimento alla data di finalizzazione del blend, F sta per febbraio mentre 55 è il 55° giorno dell’anno quindi la data è il 24 febbraio.

LA FUMATA

Vi sono sigari che volontariamente o involontariamente si frequentano poco se non addirittura per niente. Dietro questi comportamenti spesso non vi sono effettive e sensate motivazioni, sono più che altro illogiche prese di posizione personali ma tutte hanno in comune il cominciare con un ancora più irrazionale “sì…ma…”.

Questi atteggiamenti sono molto comuni nell’infanzia, mentre lo sono meno in età adulta malgrado resti in noi una latente ma ben presente “idiozia in senso buono” che fa capolino quando meno ce lo aspettiamo. Con i bambini si esterna sempre quando si confrontano con la loro nemesi, le verdure, e chi ha figli sa benissimo di cosa parlo.

Tesoro… mangia le verdure che sono buone.

Papà a me non mi piacciono le verdure.

Tesoro non le hai mai assaggiate.

Sì ma a me non mi piacciono lo stesso!

Ecco perfino in età adulta la sindrome del “sì ma” non viene del tutto abbandonata e a causa di questa sindrome ammetto di non aver mai frequentato il comparto Aging Room, malgrado mi intrigassero non poco.

Ogni volta arrivava qualche “sì ma”. Sì ma… preferisco il Nicaragua alla Rep. Dominicana, sì ma… non amo i sigari leggeri, sì ma… questa fascia Sumatra, si ma…sarà un buon blend? Finalmente dico basta agli inutili “si ma” ed entro in possesso di un nuovo fiammante Quattro F55 robusto o Espressivo secondo la Aging Room.

Il nome è già un programma, suona come un modello di auto di lusso tedesca ma forse, auto a parte, è proprio così perchè si è rivelato lussuoso in fumata e la costruzione è un sogno. Lo si avverte fin dal primo istante in cui lo si osserva, perfetto nelle sue forme box-pressed e nella sua scura foglia da fascia, molto stagno al tatto ma con un tiraggio perfetto.

Si rivela una fumata facile da interpretare e descrivere ma questo, che a prima lettura potrebbe sembrare negativo, non vuol dire scarsa qualità o poco godimento. Non ne sono affatto rimasto deluso… anzi la fumata è elegantissima e di estrema soddisfazione, su toni dolci di cacao e latte, di terra, legno e delicate spezie.

Un sigaro che gioca sulle nouance aromatiche piuttosto che sulla forza, una delle poche fumate che incarnano l’antica tecnica cubana del “progressive flavor”. Non vi sono mai stravolgimenti o modifche sostanziali ma un progressivo intensificarsi di corpo e aromi su una struttura elegante ed estremamente bilanciata. Una fumata magistrale dal primo millimetro fino a scottarsi letteralmente le dita.

Gli inizi sono quasi delicati, su note di legno , di cacao e spezie con pepe in sottofondo che sferza notevolmente ma subito si attenua. Fa capolino anche la pelle che va e viene durante la fumata risultando globalmente morbidissimo. In questa prima fase il sigaro richiede un’attenta gestione della corposità delle singole boccate pena l’insorgere di una sensazione dry al palato e la comparsa di note di legno amarognole che rischiano di deturpare la fumata.

Mentre cresce di intensità le spezie si rafforzano e si fanno quasi balsamiche, compaiono note vagamente affumicate e gli onnipresenti cacao e latte impazzano liberamente. Il pepe cresce parallelamente alla crescita dell’intensità della fumata ma non perde mai quel suo sferzare e poi attenuarsi subito dopo, stimolando e al contempo carezzando i sensi.

Mirabilmente elegante e bilanciato riesce ad addomesticare e ammorbidire tutto, regalando un fumo sempre più denso e gustoso che vira verso note più caramellate. Lo paragonerei in questa fase al chiosco dei dolciumi di un luna park dove assaggiare ogni ben di dio dannosissimo alla nostra dentatura. Fortunatamente lui risparmia i nostri denti regalando però lo stesso godimento.

Tutto cresce, cresce e ancora cresce specialmente le spezie dolci e il cacao a cui si aggiunge qualcosa che ricorda l’arancio candito. Il buon Giuseppe Stucchi, oramai mio fido compagno di fumata, mi stupisce con una frase che esemplifica perfettamente quello che stiamo provando: “sempre uguale ma non è mai uguale”… vero!

Il finale, intenso, si carica di caffè e pelle che a questo punto predominano sul resto e ci accompagnano fino agli ultimi millimetri (non in senso figurato) che restano del sigaro, fino a non riuscire più nemmeno a tenerlo fra le dita o fra le labbra.

Più che un sigaro una delicata e dolce meraviglia. Elegante e morbido grazie a quel suo essere medio leggero in forza, ma intenso nella sua espressività.

Una delle cose più strabilianti di questo sigaro è che dal braciere emerge sempre un fumo profumatissimo che conserva incredibilmente perfino le note di arancio candito descritte nella recensione.

Lo raccomando, lo raccomando sul serio questo Quattro F55 Espressivo, nel nome e nei fatti. Certamente non fa parte della schiera di sigari che “piegano le ginocchia” o “frantumano le rocce” ma ha fascino da vendere ed il blend è realmente ben confezionato.

Un sigaro adatto a tutti e per tutte le occasioni, non da decifrare ma da godere.

AUTORE

Andrea Zambiasi

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